C’era grande attesa per la ripresa del processo Aderlass che si sta svolgedo al tribunale di Monaco di Baviera. Nella sua requisitoria il pubblico ministero Kai Gräber ha chiesto cinque anni e mezzo di carcere per Mark Schmidt, il medico sportivo che è il principale imputato ed il perno attorno al quale ruota l’intera Operazione Aderlass. Chiesta anche per Schmidt l’interdizione per cinque anni alla pratica della professione medica.
Ovviamente di tenore opposto le due requisitorie: per il procuratore, Schmidt aveva organizzato una rete di doping per guadagnare soldi con la frode da anni, ha gettato il suo giuramento professionale "completamente nella spazzatura" e va condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per lesioni personali.
Gli avvocati dell’imputato, invece, chiedono che il loro cliente sia liberato subito dopo la sentenza, hanno chiesto la sospensione del mandato d'arresto e puntano sul vedere riconosciuta la collaborazione che Schmidt ha offerto durante l’inchiesta.
Il medico ha affermato più volte nel corso del procedimento che, come appassionato di sport e medico, è sempre stato interessato a trattare gli atleti con standard medici elevati e con la massima cura possibile, affermazioni messe in discussione dal procuratore capo Kai Gräber che ha ricordato, tra le altre cose, le trasfusioni di sangue effettuate a volte nell'oscurità di un sedile posteriore d’automobile sotto il debole bagliore della luce di un telefono cellulare.
Per il coimputato Dirk Q. il pubblico ministero ha chiesto una condanna a due anni e mezzo, peraltro già quasi interamente scontata, mentre ha chiesto la sospensione della pena per gli altri complici, vale a dire l'infermiera Diana S. (due anni di condanna), il paramedico Sven M. (un anno e mezzo) e il padre del medico accusato Ansgard S. per il quale è stato chiesto un anno con la condizionale.
La sentenza è attesa per venerdì 15 gennaio.