LINEA VERDE. FILIPPO GHIRON E LA RICERCA DELLA CONTINUITA'

DILETTANTI | 09/01/2021 | 07:50
di Luca Galimberti

 


Quest’anno sarà in gruppo con i colori della formazione dilettantistica piemontese del Team Aries Cycling ma per Filippo Ghiron l’avventura nel mondo del ciclismo è iniziata a 6 anni in sella ad una bicicletta Fausto Coppi di colore azzurro. Sulle spalle la maglia del G.S. Pecetto Ciclismo, la squadra del suo paese. Nato a Chieri il 17 dicembre 2000, il giovane racconta: «Tutto è iniziato grazie al signor Sibilla, all’epoca proprietario di un ristorante pizzeria in paese e dirigente della Società, è stato lui a proporre a me e ai miei fratelli maggiori Aldo e Giorgio (che hanno corso fino alla categoria U23, ndr) di provare questo sport. Lo abbiamo ascoltato e ci siamo appassionati».


Ghiron nelle categorie giovanili è stato tesserato anche per il Pedale Chierese e l’Esperia Piasco. Proprio parlando degli anni da Allievo nella formazione cuneese ci confida: «Il Trofeo Squillario corso a Piatto nel 2016 è una delle giornate che ricordo con più emozione. Gara combattutissima in cui ero in fuga con Samuele Rubino e altri corridori. Non ho vinto, sono arrivato settimo, ma sono convinto sia stata una delle più belle gare che ho fatto fino ad ora».

Dopo due anni da Juniores con il GB Junior Team, Filippo nel 2019 è passato Dilettante nella Overall - Tre Colli con cui ha conquistato il titolo di campione regionale piemontese U23 nell’impegnativa Ciriè – Pian della Mussa  e il settimo posto al GP Somma di Somma Lombardo vinto da Tagliani della Casillo Maserati (ora Ppofessionista con la maglia di Androni Giocattoli Sidermec, ndr).

Ghiron si aspettava qualche cosa di più dal suo 2020: «Speravo di ottenere qualche piazzamento, ci sono andato vicino, in qualche gara ero nel gruppo dei migliori ma la “top ten” sfortunatamente è sempre sfuggita».

Cosa ti è mancato?

«Il lockdown primaverile e la situazione generale mi hanno un po’ spiazzato. Non era chiaro quando si sarebbe potuto tornare a correre, mi è mancato un vero e proprio obiettivo. Mi sono sempre allenato ma pedalare sui rulli non è come pedalare su strada. Alla ripresa ho lavorato duro per essere pronto ma non ho mai veramente trovato il colpo di pedale giusto».

Ora si guarda avanti, ti attende la stagione con il Team Aries Cycling.

«Sono impaziente, è una nuova sfida che mi stimola e che affronto con entusiasmo. Per ora ho conosciuto i dirigenti, non c’è stato ancora modo di fare un ritiro coi compagni ma ci troveremo presto. Naturalmente devo ringraziare Overall per gli anni passati insieme, mi sono trovato molto bene».

Prima di vederti in gruppo con la nuova maglia aiuta i lettori di tuttobiciweb a conoscerti un po’ meglio: che tipo di corridore sei?

«Credo di essere un corridore abbastanza completo. Vado bene sul passo e in volata non sono fermo. Soffro un po’ il confronto con gli scalatori puri ma, come mi hanno detto in tanti, sono un diesel e salendo del mio passo alla fine recupero».

Una parola per descrivere il tuo carattere.

«Tranquillo».

Per te la bicicletta è…

«Passione ma anche incertezza…».

Continua.

«Attualmente mi sento un po’ in un “limbo”, devo capire se di questa passione potrò farne un lavoro. Io lo spero».

Filippo, quando chiude gli occhi sogna la Milano – Torino e la partecipazione al Giro U23. Ammira il tre volte campione del mondo Peter Sagan; oltre alla bici ama i motori e nella sua giornata non manca mai la musica: «Mi piace particolarmente la house», afferma.

Obiettivi per la stagione che si avvicina?

«Fare bene con la nuova squadra, prima nelle corse minori e poi anche in quelle più importanti. Cogliere qualche piazzamento e avere continuità nel rendimento».

 

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