Quando la stagione partirà, sarà strano non vederlo in ammiraglia, non sentire il suo accento da trevigiano purosangue, non ascoltare le sue battute pungenti.
Luciano Rui fa un passo indietro e dopo 35 anni come direttore sportivo si prepara ad una nuova realtà.
Classe 1958, corridore professionista nel 1981 e nel 1982 con la Honved Bottecchia, un Giro d’Italia (con vittoria in una cronosquadre) e un Tour de France al suo attivo, appena chiusa la carriera Luciano è salito in ammiraglia: cinque anni alla MG Boys e poi 30 (trenta!) con la Zalf Euromobil Désirée Fior. Un sodalizio straordinario e tantissimi degli oltre mille successi conquistati dalla formazione della famiglia Lucchetta e di Egidio Fior portano la sua firma.
Ora, il passo indietro. «Lascio la guida tecnica della squadra a Ilario Contessa e Gianni Faresin, che sono cresciuti con me come tecnici, ma non lascio la Zalf: sarò il trait d’union tra la squadra e gli sponsor. Quando si arriva ad una certa età, è giusto dare spazio ai giovani e a chi ha idee nuove».
Non lo vedremo in ammiraglia, ma a molte corse sì, con lo sguardo attento a studiare i suoi ragazzi e gli avversari, per scovare nuovi talenti da far crescere alla scuola della Zalf. Perché va bene star dietro ad una scrivania, ma se la strada chiama…