Piemonte: il Fauniera ribattezzato Colle Pantani

| 16/04/2008 | 16:14
A MARCO. Pantani viene dedicato un colle. La noti­zia è ufficiale e costituisce una novità assoluta, per­chè il nome del PIrata comparirà sulle cartine geografiche e non soltanto su quelle effimere dedica­te al ciclismo ed alle gran­di corse. Si chiamerà in­fatti Colle Pantani la Ci­ma Fauniera sulle monta­gne cuneesi nel territorio del comune di Castelma­gno. Ed è stato proprio il Consiglio Comunale di quel borgo reso celebre da uno squisito formaggio a deliberare in tal senso. Adesso verrà informato per la ratifica l’Istituto Geografico Militare. E’ quella la novità. Non si tratta - lo ribadiamo - d’u­na denominazione sporti­va da citare in occasione del passaggio del Tour de France o del Giro d’Italia. E non esiste niente di si­mile nella storia e nella leggenda del ciclismo. Ci­me Coppi e Pantani ri­guardano eventualmente un evento. Però i colli mantengono la loro deno­minazione. COPPI E TORRIAN. La Cima Coppi dagli anni sessanta grazie a Vincen­zo Torriani è ogni anno la vetta più alta del Giro d’I­talia. Ad ogni edizione della corsa rosa inoltre dalle scorse stagioni esi­ste una Cima Pantani, ma su di un colle già esisten­te, dal Mortirolo al Por­doi. In Francia esiste un monumento dedicato al creatore della Grande Boucle sul Galibier. Viene assegnato un premio spe­ciale dedicato ai differen­ti campioni sul Tourma­let. IL MORTIROLO. Al Pira­ta l’associazione corridori aveva posto una stele sul Mortirolo. Un’altra stele dedicata a Fausto Coppi ed a Louison Bobet è piaz­zata nel tratto più sugge­stivo e paesaggistico del­l’Izoard. Viene spesso de­dicato a Coppi il passag­gio del Giro sullo Stelvio. Ma adesso, lo ribadiamo, è tutto diverso. il nome di Marco Pantani figurerà sulle cartine geografiche, in uno dei tanti luoghi che Marco illustrò attaccando alla sua maniera nel cor­so del Giro d’Italia ’ 99, quando la tappa si conclu­deva a Borgo S. Dalmazzo e il PIrata vestì la maglia rosa, pochi giorni prima del dramma di Campiglio. DARDANELLO. L’idea di battezzare un colle col no­me di Marco Pantani ap­partiene alla mente fervi­da di Ferruccio Dardanel­lo e dei suoi amici cunee­si che sulle strade della Provincia Granda quest’e­state ospiteranno per ben tre giornate il Tour de France. Gli stessi perso­naggi che grazie al Col Cuneo avevano ospitato nel cuneese il Giro d’Ita­lia dal ’ 90 al 2005. IL MONVISO. Giornate epiche, la crono di Bugno ad Alba, due volte l’arrivo sul Monviso, la scoperta del Colle dell’Agnello sulq uale passerà in luglio an­che il Tour de France. Sul colle che adesso prende il nome del campione roma­gnolo, Dardanello e quelli del Col Cuneo avevano in­vece già provveduto nel giugno 2004 a far erigere un monumento dedicato al Pirata e costruito da un artista rumeno. Ricordia­mo quell’inaugurazione come un momento molto suggestivo e commovente, a pochi mesi dalla scom­parsa di Marco perchè sin lassù erano saliti con tan­to affetto mamma Tonina e papà Paolo, i genitori di Marco, per assistere ad una cerimonia semplice e toccante che non potremo mai dimenticare. IL CASTELMAGNO. Sul colle Pantani, già diventa­to meta di tante scalate da parte dei cicloamatori, si arriva da Caraglio e dalla Valgrana, nel cunee­se. Si sale a Pradleves, poi a Castelmagno, località celebre per quello squisito formaggio. Poi si va più su, a fianco del Santuario dedicato proprio a San Magno e dove Pantani nel ’ 99 staccò tutti, dando ini­zio a quella splendida ca­valcata. La vetta di quel colle che chiamavano tutti Cima Fauniera, è posta a circa 2400 metri. A fianco c’è un altro colle reso celebre soprattutto dalla Resi­stenza, il colle del Mulo. IL FAUNIERA. Poco più in là si vede a vista d’oc­chio il col de Larche per i francesi, per noi colle del­la Maddalena che nel ci­clismo resta legata alla Cuneo- Pinerolo ed alla mitica impresa di Fausto Coppi nel ’ 49 quando ini­ziò proprio su quel colle l’epica impresa verso il Vars, l’Izoard, il Mongine­vro e Sestriere. Momenti storici di grande ciclismo. Ma adesso c’è qualcosa in più: il nome di Marco Pantani, l’indimenticabi­le Pirata sulle cartine geografiche d’Italia. Per omnorare alla grande la sua memoria. da Tuttosport del 16 aprile 2008 a firma Beppe Conti
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