Nel corso del Processo alla Tappa Cristian Salvato interviene per chiarire i motivi della presa di posizione dei corridori. «Mi spiace che i ragazzi vengano crocifissi, semplicemente per aver chiesto di accorciare la frazione odierna dopo aver accumulato nelle ultime 3 tappe oltre 600 chilometri e 15.000 m di dislivello. Come avevo detto loro, è da mesi che conoscevamo il percorso, ma questa mattina sotto la pioggia il malcontento è salito. Ieri si è arrivati tardi in hotel, questa mattina si è ripartiti presto, visto che in tanti volevano che la tappa fosse accorciata, abbiamo svolto una votazione e la maggioranza ha deciso di chiedere a giuria e organizzazione di spostare la partenza» spiega il delegato dell'Associazione Internazionale dei Corridori e numero 1 del sindacato italiano ai microfoni di Raisport.
E a tuttobiciweb precisa: «Mi prendo tutta la responsabilità, non è giusto che si tacci qualche corridore in particolare come responsabile dell'accaduto. A parte i rappresentanti di squadra di Trek-Segafredo e Bardiani-CSF-Faizanè che non si sono espressi, hanno votato 12 formazioni per il sì, 2 per il no e 4 hanno appoggiato la maggioranza. I team manager che non ne sapevano nulla dovrebbero migliorare il dialogo con i loro dipendenti o, per lo meno, accettare che possano prendere una posizione che non sia in linea con il loro datore di lavoro. Ero lì a mediare con Vegni, capisco la sua frustazione e mi spiace se la comunazione tra le parti non ha funzionato al meglio ma chi era presente sa come sono andate le cose. Mauro non vuole pagare i premi ai corridori per come è andata oggi? D'accordo, ma che vadano in beneficienza o al ciclismo giovanile».
P.S.: RCS Sport ha ufficialmente informato via social che «I premi della tappa odierna sono stati annullati e l'organizzazione li devolverà ad una struttura sanitaria impegnata nella lotta al Covid-19».