La Lotto Soudal oggi è partita da Cesenatico per la dodicesima frazione, ma molti sono i dubbi del team se continuare o meno la corsa. Thomas De Gendt questa mattina si è sfogato con il giornalista Renaat Schotte dell’emittente televisiva belga Sporza.be, spiegando le loro paure da quando si è appresa la notizia del caso dei poliziotti positivi al seguito della gara. «Questo Giro sta andando nella direzione sbagliata. Mi sento come se l'organizzazione ci stesse nascondendo delle cose». Con queste parole il corridore belga ha aperto la conversazione con il giornalista, sottolineando che prima del via, i corridori si sono riuniti per decidere se ci fossero le condizioni per partire.
«Sono sincero: la mia testa non è molto concentrata sulle tappe dopo la notizia dei 17 poliziotti risultati positivi al Covid-19».
La Lotto Soudal, che in questo Giro d’Italia non ha avuto casi di positività e non è stata a contatto diretto con nessun agente di polizia all’interno degli hotel dove hanno soggiornato, si sente insicura e vorrebbe avere più chiarezza.
«Ci è stato detto che gli agenti di polizia avevano scortato solo il Giro-E e non la corsa dove siamo noi. Sappiamo che ci sono stati più di 10 casi positivi e ieri abbiamo sentito diversi corridori tossire. È la stagione dei raffreddori, lo sappiamo, ma alla fine non riesci più a concentrarti perché i pensieri sono tanti».
De Gendt è l'unico corridore della Lotto-Soudal ad aver rilasciato dichiarazioni ed è tra quei corridori che non vorrebbe partire, ma la squadra ha deciso di prendere parte alla tappa di oggi e nella serata verranno fatti nuovamente tamponi su tutti: «Ci sono corridori che preferirebbero non partire, altri lo farebbero. Tutti sono liberi di decidere, io sono uno che preferirebbe non partire. Ognuno sceglie per se stesso».
Il fiammingo nella sua intervista spiega anche le preoccupazione per i familiari «Non sono preoccupato solo per me stesso, ma anche per la mia famiglia e non voglio correre il rischio di contagiare qualcuno». Finite le osservazioni sulla corsa italiana Thomas De Gendt è passato al confronto con il Tour de France dove si è sentito più protetto. «Ci sono molti soldi in gioco e per gli sponsor è molto importante che arriviamo a Milano. Dobbiamo aspettare che il governo prenda una decisione? Le decisioni arrivano troppo tardi. Al momento non mi sento così forte da ritirarmi da solo. Ma penso che dovrei iniziare a pensare di farlo»