Un gesto sicuramente eccessivo quello che oggi Luca Scinto, direttore sportivo della Vini Zabù KTM, ha avuto nel finale della terza tappa della corsa rosa. Un finale oggi dove il suo corridore, Giovanni Visconti si è giocato la vittoria sulla salita dell’Etna, con il successo andato poi all’equadoregno Caicedo.
Tutto è accaduto a poco più di 10 chilometri dal traguardo sulla salita finale. Giovanni Visconti era in fuga insieme al sudamericano e con la radiolina aveva chiesto una borraccia d’acqua alla sua ammiraglia, sulla quale c’era Luca Scinto.
«Giovanni mi ha chiesto una borraccia, aveva sete ed eravamo a poco più di 10 chilometri dal traguardo. Stava in testa con Caicedo combattendo per la vittoria di tappa».
Lo stress era alto per tutti, perché in quegli attimi corri forse per la maglia rosa e puoi conquistare una tappa importante. Scinto rimane indietro, non riesce a passare, perchè ci sono troppe auto che lo precedono e non può sorpassare a causa di alcune moto che si trovano ai suoi lati. Il diesse ha superato la linea dei 10 chilometri dal traguardo e chiede al giudice di poter dare una borraccia d’acqua a Visconti, che deve ancora affrontare dei chilometri di salita.
Il giudice è inflessibile e nega a Scinto la possibilità di portare l’acqua al suo corridore. Dobbiamo ricordarci che c’è una vittoria vicina, ma che il regolamento, vieta i rifornimenti superati i 10 chilometri dalla fine della gara. «Ho chiesto al giudice di poter dare la borraccia a Giovanni, che doveva affrontare gli ultimi chilometri di salita. Avevo appena superato la linea dei 10 chilometri e spiegato che c’erano troppi mezzi sulla strada, auto e moto che mi avevano impedito di raggiungere il mio uomo entro la distanza stabilita».
C’era tensione e Scinto ha perso le staffe lanciando in terra quella borraccia che avrebbe voluto dare a Visconti. «Mi dispiace. Lo so ho sbagliato e mi assumo ogni responsabilità e voglio chiedere scusa, al giudice e al pubblico. Purtroppo quelli sono stati momenti delicati e io ho sbagliato. Però, voglio anche dire che oggi in una corsa ci sono troppi mezzi. Io avrei potuto raggiungere Giovanni senza problemi e rispettando i regolamenti, ma questo non è stato possibile perché sono rimasto bloccato dietro. Volevo solo dare l’acqua a Giovanni che ne aveva bisogno, solo questo».
Il gesto gli è costato una multa di 500 franchi svizzeri inflittagli dalla Giuria a tarda sera.
Giovanni Visconti purtroppo non è riuscito ad avere la sua borraccia d’acqua. Il siciliano oggi nella tappa della sua Sicilia avrebbe voluto vincere. Si è dovuto accontentare del secondo posto, che sicuramente avrebbe ottenuto anche se avesse bevuto l’acqua. Oggi i toni si sono alzati, bisognava rimanere più calmi, ma probabilmente bisognerebbe riflettere e leggere quanto accaduto, in una chiave diversa. Con quella del corridore, che a causa dei troppi mezzi, è rimasto senza acqua.