Fernando Gaviria vuole essere uno dei protagonisti di questo Giro d’Italia. All suo esordio nel 2017, portò a casa 5 tappe, mentre nel 2019 una soltanto e per di più per squalifica di Viviani. In questo 2020 così particolare, ha recentemente conquistato il Giro della Toscana e nella corsa rosa punterà alla classifica a punti per la maglia ciclamino.
Oltre alle vittorie di tappa ha pensato anche ad altri obiettivi in questo Giro?
«Abbiamo pensato alla maglia ciclamino, proveremo sicuramente a conquistarla perché è una bella maglia da portare a casa. Saranno importanti le volate ma anche i traguardi volanti. Guarderemo giorno per giorno il da farsi ma cercheremo di prendere più risultati possibili».
Lei ha corso per la prima volta al Giro nel 2017, quanto è cambiato negli ultimi tre anni?
«Al Giro del 2017 ho fatto belle vittorie ma ogni anno è diverso. Quest’anno abbiamo una squadra forte e ci saranno giorni in cui lavoreremo per altri compagni. Adesso sono più maturo, so cosa è un grande Giro e so come gestire le mie forze. Sagan non ha fatto un bel Tour ma è in forma. Guardate tutti lui, ma la concorrenza sarà tanta. Dovremo gestire bene ogni tappa, non sarà facile per nessuno portare a casa la maglia ciclamino».
Lei è stato uno dei primi corridori colpiti dal Covid-19. Che effetto le fa oggi vivere in queste bolle di sicurezza?
«Alla fine dobbiamo abituarci a questo, la bolla è utile per la nostra sicurezza. Dobbiamo anche essere ottimisti, per fortuna le corse si fanno. Essere a casa e allenarsi senza obiettivi stanca, non tanto il fisico quanto la mente, perché non vedi delle prospettive. Queste norme sono giuste e dobbiamo capire che la normalità sarà questa e dobbiamo sentirci felici che oggi siamo alla vigilia della partenza del Giro d’Italia».
Rispetto alla Tirreno-Adriatico la sua condizione fisica è cambiata?
«Sono nella stessa condizione. Ho perso con Ackermann e Merlier, ma riguardo la forma fisica non mi sento diverso, in due settimane non puoi cambiare troppo se ti sei preparato bene. Mi sento bene e voglio fare bene».
Come considera il percorso di questo Giro?
«Non ho guardato tutto il percorso e ho deciso di studiarlo giorno per giorno. Non mi piace vedere prima quello che ci sarà, perché ogni giorno sarà diverso. Puoi stare bene, ma puoi anche stare male, puoi avere le gambe con dolori e c’è il giorno in cui starai bene. Non si può dire su cosa si potrà puntare».
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