Vittoria Bussi sorride al termine della sua fatica mondiale e spiega: «Il vento si è fatto sentire, vi assicuro che la prima parte sembrava interminabile. È stato molto bello, a 33 anni mi emozione ancora come una bambina. Ero tesa, so bene che devo imparare ancora a gestire bene l’emozione, ma ho lavorato in maniera perfetta con il mio allenatore Fabrizio Tacchino e un grande grazie lo devo soprattutto. Una top te a livello mondiale è un grande risultato, non dimentico affatto che un anno fa avevo preso sei minuti… Abbiamo lavorato in maniera eccellente e siamo stati premiati».
Meno soddisfatta Vittoria Guazzini,, 19 anni, al suo primo ondiale tra le Élite: «Non sono soddisfatta della mia prova al di là del piazzamento (ha chiuso al venticinquesimo posro, ndr) perché non ho mai trovato un buon ritmo di pedalata. Non sapevo neanche bene come stavo andando perchP ad un certo punto non sentivo più la radiolina. Mi dispiace, voglio ringraziare tutti e spero di fare meglio il prossimo anno. Il salto di categoria? Non conta in una gara personale come la crono, la realtà è che non sono riuscita mai a pedalare come volevo».