Vittoria e sconfitta, gioia e tristezza. Il mondo è un’unità scissa, una perfezione imperfetta, diviso da un enorme cratere che lo rende, inesorabilmente, spaccato in due. Da una parte c’è la gioia, la vittoria, la speranza, dall’altra la sconfitta, la tristezza, l’irreparabile consapevolezza di non avercela fatta. È il medesimo concetto dello yin e dello yang in cui gli opposti sono costretti a convivere l’uno accanto all’altro, la medesima legge che si impone su ogni azione dell’uomo. Il giro rosa, come tutte le manifestazioni di vita non è da meno e già dalla prima tappa dimostra quanto sia dura la verità .
Sono passati pochi minuti dal termine della prima tappa, una cronometro a squadre che ha visto trionfare il team trek segafredo che si è messo dietro, in ordine, la boels domans e la mitchelton scott. Il destino ha sorriso agli italiani incoronando Elisa Longo Borghini prima leader della corsa, ha beffato invece anna Van Der Breggen, staccata di 2”.
La piemontese attende il suo turno sotto il podio, sorride, è visibilmente emozionata. –non ci credo- ci dice con un filo di emozione- solitamente non sono una vincitrice, queste cose a me non succedono. Le brillano gli occhi quando tenta di spiegarci le sue emozioni e sul palco mentre indossa la sua scintillante maglia rosa.
Anna Van Der Breggen invece non si vede, non c’è né lei ne la sua squadra. Erano il team più pronosticato, potevano solo vincere, invece hanno fallito. Li attendono tutti impazienti, a lungo, forse più del dovuto, ma l’attesa è solo vana. La giuria li penalizzerà con una multa salata, ma la consapevolezza di non avercela fatta sarà la punizione più grande.
Sul palco c’è invece Annemieke Van Vleuten, l’altra olandese che di secondi ne paga addirittura 4. Ma la campionessa uscente dell’intera competizione sembra non dare segni di delusione, forse sa recitare bene, oppure è consapevole che già il giorno successivo metterà a posto le cose.
È strano rendersi conto come la medesima situazione possa creare reazioni di uguale intensità, ma opposte, tremendamente distanti l’una dall’altra. Gioia o tristezza, non si può scegliere l’indecisione perché dall’alto è richiesto un atteggiamento differente, è la dura legge dell’universo che non permette un passo falso, a chi osserva tale rappresentazione del mondo non può fare altro prendere atto.
La premiazione inizia e finisce, dura il tempo di un respiro. Si levano le transenne e le poche ragazze rimaste se ne vanno in hotel. Il vortice di emozioni le riavvolge accompagnandole alla base, travolgendole per l’ultima volta. Non c’è più tempo per piangere o gioire, occorre già dimenticare tutto. Il giorno successivo azzererà tutto lasciando però le cicatrici di quante è successo. Per l’ennesima volta sarà tutto in mano al destino e la terribile legge dei due opposti tornerà a colpire, inesorabilmente, ancora e ancora
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