«Il nuovo calendario del ciclismo? Molte cose non vanno bene, ma subirà ancora cambiamenti, non è facile inserire tanti eventi in così poco tempo. Bisogna privilegiare le corse d'eccellenza, quelle più piccole devono un attimino adattarsi. I gruppi chiaramente si divideranno». È l'analisi di Vincenzo Nibali ospite ieri pomeriggio di Radio24 a Tutti Convocati. «E' giusto prendere precauzioni per gli eventi sportivi, ma la ripartenza ci deve essere, bene o male tutti gli stati stanno ripartendo, qui in Svizzera oggi ho visto bar aperti. Non bisogna fare terrorismo su tutto».
Poi l'affondo del capitano della Trek Segafredo: «Io trovo scandaloso come è stato piazzato il campionato italiano. Due mesi con la maglia e basta se devi fare il tricolore? Non so quanto sia logico spostarlo in quella data. Ma in corso troveremo dei cambiamenti, lo immagino, lo spero».
Sull'inevitabile assenza di pubblico sulle strade, Nibali ha detto: «Corse come il Giro ti permettono di seguirle anche sulla strada a distanza, più problematici partenze, arrivi e passaggi in montagna. Se togli il pubblico in questi momenti il ciclismo soffre tanto, però è anche vero che il ciclismo si può seguire anche in tv. Il pubblico nostro è sempre stato bravo, pacato, eccetto alcune situazioni. Una ripartenza con il pubblico a debita distanza che rispetti lo sport, credo si possa fare».
Gli obiettivi: «Quale sogno mi resta dopo i tre grandi giri? Indossare la maglia di campione del mondo. Quest'anno erano in programma le Olimpiadi, è normale che ora l'obiettivo ricada sul campionato del mondo. Quanto all'Olimpiade so che tutti noi vecchietti ce la metteremo tutta per essere a Tokyo nonostante il rinvio di un anno, faremo del nostro meglio».
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