
Storia di ordinaria pandemia, storia che merita di essere denunciata perché simbolo di inciviltà e illegalità. Accade giovedì 7 maggio a Dervio, nel Lecchese, dove una ciclista è stata travolta da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso e si è data alla fuga. Gli agenti della Polizia Locale, subito accorsi, hanno assistito la ciclista - le cui ferite riportate sono state giudicate guaribili in 15 giorni - e avviato le indagini per risalire all’autore dell’investimento. In modo celere sono riusciti a individuare oltre ogni ragionevole dubbio l’auto ricercata.
A quel punto tre agenti - due di Colico e uno di Dervio - si sono recati dunque subito presso l’abitazione della proprietaria dove hanno troavto l’auto con i danni e le tracce di sangue relative al sinistro. I tre sono entrati in contatto con la proprietaria del veicolo e il marito, conducente responsabile dell’investimento e dell’omissione di soccorso: due 60enni residenti a Dervio. I due sono usciti dalla loro abitazione e più volte sonos tati rimproverati dagli agenti perché non indossavano correttamente le mascherine. Non coprivano correttamente il visto e spesso si avvicinavano pericolosamente agli operatori venendone quasi in contatto.
Quello che però è emerso dalle verifiche svolte a mezzo banca dati ha lasciato sconvolti: i due soggetti erano sottoposti all’isolamento e alla sorveglianza domiciliare poiché almeno uno risultato positivo al coronavirus.
Inevitabile a questo punto la messa in quarantena dei tre agenti e la sorveglianza sanitaria sui due soggetti positivi al covid. Il Comando della Polizia Locale ha avvisato l’Autorità giudiziaria per i reati che verranno ritenuti ipotizzabili, fra i quali potrebbero esservi l’epidemia colposa e l’interruzione di pubblico servizio, considerato che metà dell’organico della Polizia Locale è stato costretto a lasciare il servizio.