Nella famiglia di Federico Zorzan si può dire che nessuno sia esente dalla passione per la bicicletta: a cominciare dal papà per finire con il fratello tutti hanno corso in bici. «Luciano, mio padre, ha corso fino agli Under 23, mio fratello più grande, Michele, anche lui fino dilettanti. La mamma, Elena, è l'unica che non ha mai corso».
Zorzan ha avuto la prima bici a 7 anni, una Vicini. Ha cominicato a quella età per la società Luc Bovolone, dove ciclisticamente è cresciuto anche Elia Viviani. Non è un semplice velocista, si difende bene anche sugli strappi brevi, ed è sempre pronto a lavorare per gli altri. Federico è reduce da un 2019 (juniores nella Autozai Contri Omap, ndr) caratterizzato dai successi a Cassanigo (Ra), a Castel d'Ario, nel Mantovano, nel Gran Premio Dmt-Alè, e a Marinella di Sarzana in provincia di La Spezia. Nel conto di fine anno pure due secondi posti, quattro terzi, un quarto, due quinti.
Bravo ragazzo, Zorzan, che comincia a sentirsi più sicuro dei propri mezzi e a guardare con maggiore fiducia al futuro. Sogna di vincere il Giro delle Fiandre, ora come ora l'obiettivo principale sarà quello invece di ambientarsi nella nuova categoria degli Under 23. Dopo due anni trascorsi con l'Autozai Contri Omap, esordirà con la Named Rocket la formazione dilettantistica brianzola del manager Paolo Riva, e diretta da Marco Peraboni e Andrea Blardone.
«L'impatto è stato positivo, ho capito che hanno molta fiducia nelle mie possibilità e questo per un corridore è fondamentale. Credo che sia l'ambiente ideale per fare bene e non avuto alcun problema ad inserirmi».
Classe 2001, diciannove anni a novembre, veronese di Salizzole, il paese dell'ex professionista Francesco Rossignoli (Carrera, Fagor), Zorzan abita con il padre Luciano, che lavora in una ditta produttrice di calcestruzzo a Isola della Scala, la madre Elena, operaia presso la Bauli di Castel d'Azzano, e il fratello Michele, che fa assistenza alle caldaie per una ditta di Legnago. Diplomato Tecnico (indirizzo Energia) all'Istituto d'Istruzione Superiore "Silva Ricci" di Porto di Legnago, Federico è fidanzato con Sofia, che ha praticato atletica leggera e si sta diplomando in Lingue Estere.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Dicono che sia in crisi, ma non è vero. Secondo me il ciclismo italiano è sottovalutato, e aggiungo che anche da noi ci sono ottimi corridori».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la società Luc Bovolone, avevo una bici Vicini blu».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Peter Sagan, ha fatto vedere che è forte su tutti i terreni».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il calcio, sono tifoso del Milan».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono orgoglioso, e un tantino testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Peter Sagan e Chris Froome».
Cosa leggi preferibilmente?
«Vari articoli di sport, princialmente i quotidiani».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«L'allungamento delle categorie giovanili di un anno».
Piatto preferito?
«Pizza».
La tua attrice o attore preferiti?
«Seguo il cinema, ma non ho preferenze».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«I gemelli Vignato».
Sei religioso?
«Sì».
Paese preferito?
«L'Italia».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono una persona allegra e simpatica».
Hobby?
«La compagnia degli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con i miei genitori e tutte le persone che mi hanno aiutato nel mio percorso».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Ambientarmi nella nuova categoria, e puntare a qualche piazzamento».
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