Un nome, una garanzia per il ciclismo. E' il caso di Tommaso Nencini, 19 anni fiorentino, secondo anno tra gli Under 23 nella Mastromarco Sensi FC Nibali. Aldo, il nonno paterno di Tommaso, ai suoi tempi un buon corridore, è il cugino del grande Gastone Nencini uno dei sette vincitori italiani del Tour de France, e vincitore anche di un Giro d'Italia. C'è un grado di parentela che dunque lega il giovane Tommaso con l'ex campione del Mugello scomparso a soli 50 anni. «Vado fiero di portare questo cognome, che fa parte della storia del ciclismo mondiale. Non ho avuto la fortuna di conoscere questa persona, ma posso apprezzare grazie ai ricordi e alla storie che mi racconta nonno Aldo. Sarebbe bello diventare come lui...».
E' grazie a nonno Aldo, e al padre Massimo (ex dilettante), che il giovane Nencini scopre la bicicletta. Aveva 7 anni, categoria G1 e maglia della Fosco Bessi di Calenzano. Ha fatto cose buone ogni anno, ha chiuso con tre vittorie, la medaglia d'argento e di bronzo agli europei in pista (Omnium e Inseguimento a Squadre) e il quarto posto al mondiale con il quartetto, il 2018.
L'anno scorso, la seconda posizione nel tricolore a cronometro a squadre, la terza a Montelupo Fiorentino, e una roulette di piazzamenti tra cui alla Coppa del Mobilio di Ponsacco. Potevano essercene anche qualcuno in più, ma ha a dovuto fare i conti con le problematiche che il salto di categoria comporta.
Ora inizia il bello se non il difficile per Tommaso, che ha iniziato bene il 2020 ottenendo, nelle due uniche gare a cui ha potuto correre, il terzo posto a La Torre di Fucecchio e l'ottavo a Civitanova Marche. «Fare meglio del 2019, è un mio obiettivo. Quello che cerco è continuità di rendimento e naturalmente i risultati. Gli appuntamenti a cui tengo sono molti: cercherò quindi di meritare un pò di considerazione in più, farmi notare per riuscire a strappare un contratto da professionista».
Nencini è di Legri, una piccola frazione di 200 anime a circa 6 km da Calenzano, in provincia di Firenze. In aperta campagna vive con il padre Massimo, operaio in una fabbrica di metalmeccanica di Calenzano, la madre Beatrice, responsabile dell'ufficio legale per la ditta Carapelli di Tavernelle, e la sorella minore, Vittoria, alla quale piace danzare. Tommaso ha ottenuto il diploma di Cuoco-Pasticcere presso l'Istituto Professionale Alberghiero "Aurelio Saffi" di Firenze, ed è fidanzato con Anna Lisa, che risiede nel Padovano. Corridore completo, alto 176 centimetri per 62 di peso, difende i colori della società Mastromarco Sensi FC Nibali diretta dall'ex professionista Gabriele Balducci.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Si è sviluppato molto, ma è sotto un gradino rispetto al movimento del Nord Europa».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la Fosco Bessi, avevo una bici Poccianti bianca con le scritte nere».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani, per la grinta che metteva in ogni gara».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il Tennis, che ho praticato per un certo periodo».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo e mi arrendo troppo facilmente».
Il tuo modello di corridore?
«Vincenzo Nibali».
Cosa leggi preferibilmente?
«Racconti di avventura».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il modo di fare».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Darei più importanza alla multidisciplinarietà».
Piatto preferito?
"Pizza"
La tua attrice o attore preferiti?
«Johnny Depp e Sylvster Stallone».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Luca Roberti, che corre con me»
Sei religioso?
«Si».
Paese preferito?
«Cuba per il clima e i suoi paesaggi».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono uno che raggiunge gli obiettivi che si pone».
Hobby?
«Camminare nei boschi e stare a contatto con la natura».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con nessuno».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Farmi notare e strappare un contratto da professionista»