Pietro per molto tempo ha giocato a calcio. Ora non gioca più: si è lasciato alle spalle il pallone per guardare al futuro pedalando su una bicicletta da corsa. Pietro di cognome fa Chiappa (nessuna parentela né con l’ex pistard Roberto, né con Imelda, argento olimpico ad Atlanta, ndr), è nato nel 2001 e vive a Locate Varesino con i genitori e i fratelli Guglielmo (suo gemello, ndr) e Sebastiano. Nel 2019 ha debuttato nel ciclismo agonistico con il G.S. Rancilio ottenendo il decimo posto nel Giro della Castellania per Juniores e il nono tempo nella cronoscalata da Ornavasso al Santuario della Madonna del Boden (a 52” dal vincitore Lorenzo Galimberti, ndr) mentre quest’anno è tesserato per il Gruppo Sportivo Giovani Giussanesi come Under23 con autorizzazione a gareggiare tra gli Juniores.
«Per una decina d’anni ho giocato a pallone in diverse squadre della mia zona poi, appesi gli scarpini al chiodo, ho voluto provare a pedalare. - racconta Chiappa a tuttobiciweb –. Dopo le prime uscite in sella alla bici da corsa del nonno ho capito che la passione di famiglia per il ciclismo aveva preso anche me, quindi mi sono aggregato ad un gruppo di amici cicloturisti facendo anche una randonnée, era il 2018. Lo scorso anno a Gussago ho partecipato alla mia prima gara.»
Cosa ti piace della bicicletta?
«La sensazione di indipendenza e di libertà che regala.»
Che insegnamento ti ha lasciato il calcio?
«L’importanza del gioco di squadra, fondamentale anche nel ciclismo.»
Più emozioni in un goal segnato o in un piazzamento al primo anno di ciclismo?
«Sicuramente arrivare tra i primi dieci in una corsa al primo anno tra gli agonisti.»
Quali sono i percorsi che più ti si addicono?
«Mi trovo a mio agio sulle salite, soprattutto le salite lunghe.»
Un ciclista a cui ti ispiri?
«Primoz Roglic. Mi piace la sua storia, anche lui è arrivato relativamente tardi alla bicicletta.»
Oltre al ciclismo quali sport segui?
«Calcio e Formula1.»
La squadra di calcio per cui tifi.
«Juventus.»
Un pilota che ammiri.
«Te ne dico due: Vettel e Leclerc. Sono un tifoso della Ferrari.»
La gara dei tuoi sogni.
«Nel 2020 mi piacerebbe vincere al Ghisallo. Tra le gare dei Professionisti sogno Il Lombardia.»
Come andava la preparazione prima dello stop per il coronavirus?
«Con i miei compagni della Giovani Giussanesi siamo stati in ritiro a Pietra Ligure sia in gennaio che a febbraio: abbiamo trovato un bel clima e ci stavamo preparando bene. Poi l’emergenza per il Covid-19 ci ha messo lo zampino.»
Come ti alleni in questo periodo di confinamento?
«Mi tengo in forma con i rulli connessi a Zwift. Mi aiutano a fare i lavori specifici con maggiore concentrazione.»
Musica.
«I Queen, nella mia playlist non possono mancare.»
Libri.
«Mi piacciono i romanzi storici e biografici.»
Piatto preferito.
«Pizza.»
Alla ripresa della stagione vorresti….
«Anzitutto vorrei tornare il prima possibile a gareggiare. Una volta partiti mi piacerebbe fare subito bene, magari vincere.»
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