La prima sentenza sulla morte di Giovanni Iannelli - ovviamente parziale e non poteva essere altrimenti - è arrivata: la Corte sportiva d'appello della Federazione ciclistica italiana ha stabilito che «il tratto transennato era di 126 metri, ben inferiore ai 300 previsti dai regolamenti. Questa infrazione - si legge nella nota - è provata, anche se non accertata il giorno della gara e, di conseguenza, non sanzionata in sede di omologazione della gara da parte del Giudice sportivo, che si è pronunciato, e non poteva fare altrimenti, sulla base di atti e documenti in suo possesso».
Il quotidiano alessandrino Il Piccolo precisa che nella decisione della Corte si sottolinea anche che «la società organizzatrice non si è conformata alle autorizzazioni amministrative prescitte della Provincia».
La Corte per quanto di sua competenza ha potuto procedere solo con una sanzione economica - peraltro molto contenuta, 430 euro - ma ha trasmesso il fascicolo alla Procura Federale per le valutazioni che le sono riservate.
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