A volte ritornano. Anche se sono voci o rumors. Il mondo del tennis potrebbe essere non tanto diverso da molti altri sport. Non vogliamo intingere il pane nelle disgrazie altrui, ma è chiaro che il nostro movimento non può sempre passare per il solo ad essere intriso di storie oscure e scandali appurati. Ce ne sono tanti che hanno storie occultate o celate: non è da oggi che le sussurra si sono fatte grida.
Il ciclismo la polvere sotto al tappeto non l’ha mai messa, e quando ci ha provato (la storia di Armstrong è emblematica) c’è stato qualcuno che ha saputo fare il proprio mestiere portando alla luce la “dura bugia”.
Adesso ci prova Marcelo Rios, ex numero 1 del tennis mondiale negli Anni Novanta che non ci gira tanto attorno: «Agassi è risultato positivo al doping quattro volte e l'ATP l'ha sempre coperto».
Parole pesanti, che mettono sul banco degli imputati il più grande circuito di tornei tennistici del mondo con l’accusa di aver coperto il campione americano, il quale da parte sua in questi anni non ha mai fatto mistero di aver ricorso a stupefacenti durante la sua carriera.
L'ex tennista cileno, nel corso di una intervista a Marca, ha accusato apertamente l'ATP di aver sempre favorito i campioni americani in quel periodo a scapito di spagnoli e sudamericani. A proposito della positività del connazionale Nicolas Jarry, ancora in attesa di una sanzione, Rios ha detto: «Con gli esami di oggi trovano tutto. Quando giocavo io analizzavano solo le urine, oggi anche il sangue. Quindi, cercare di nascondere qualcosa è molto difficile». Battuta. Ace. Punto.