AMORE&VITA PRODIR. IL RITORNO DI MARIS BOGDANOVICS

MERCATO | 17/12/2019 | 16:19
Maris Bogdanovics, 28enne atleta lettone, ritorna a vestire la maglia di Amore e Vita - Prodir. Sarà una pedina fondamentale per gli sprint e soprattutto una spalla di spessore per Davide Appollonio. 
Ma facciamo un passo indietro: nel corso della stagione 2017, il team manager Cristian Fanini era rimasto letteralmente impressionato dalla potenza di questo sprinter, vedendolo vincere tappe in Cina (Tour of China e Tour of Fuzhou) e poi anche in Estonia (Baltic Chian Tour), e così, si era convinto a portarlo in Italia per la stagione 2018, puntando moltissimo su di lui. Purtroppo però, il possente velocista di Riga aveva deluso le aspettative, soprattutto a causa di una brutta forma di mononucleosi, diagnosticata con tardività che di conseguenza gli compromise le prestazioni dell’intera annata. Stagione da dimenticare e strade che alla fine si divisero in maniera amichevole. 
Bogdanovics dopo una stagione così difficile decise cercare nuovi stimoli altrove, andando ad accasarsi in Asia, nel team di matrice giapponese Interpro Cycling Academy, ripartendo con umiltà e determinazione, con la consapevolezza di aver si compiuto un passo indietro, ma con la certezza di avere le capacità e le carte in regola per ritornare quello che nel 2016 e nel 2017, aveva impressionato per l’esplosività in cui aveva dominato tante volate. 
Il 2019 era iniziato decisamente bene, con un bel successo ottenuto al Tor de Tochigi 2.2 in Giappone ed altri piazzamenti nella top ten in Cina ed anche in gare 2.HC come il Tour de Langkawi. Ma poi, nella seconda parte della stagione la squadra ha cominciato ad avere problemi finanziari e Bogdanovics si è trovato praticamente costretto a tornare in patria, prendendo parte soltanto a gare di secondo piano, peraltro vincendone alcune, ma senza più la motivazione che dovrebbe invece guidare un atleta professionista. Nonostante questo ulteriore spiacevole avvenimento che poteva mettere definitivamente fine alla sua carriera, diverse squadre continental asiatiche si erano comunque fatte avanti con proposte economiche allettanti per averlo nelle proprie file nel 2020.
Tuttavia la volontà del velocista lettone era quella di tornare a correre ai massimi livelli, nel ciclismo che conta, per raccogliere quei risultati che nel 2018 e 2019 gli erano mancati e cancellare così i brutti ricordi. Quindi, è così che alla fine è rientrato in gioco Fanini che da amante delle sfide, ha risposto alla chiamata di Bogdanovics. Il team manager lucchese non si è tirato indietro, ed in pochi giorni si è giunti all’accordo che lo vedrà di nuovo vestire la casacca di A&V per prossima stagione.
“Ripartiamo da un 2019 entusiasmante che ci ha visto essere il team Contnental di matrice italiana con più risultati al mondo e più punti nel ranking UCI. Quindi nel 2020 vogliamo mantere questi livelli e magari migliorarci visto che i due uomini di punta (Tizza ed Appollonio sono rimasti con noi). Pertanto stiamo cercando di rinforzarci e con questo atleta, in determinate gare, saremo sicuramente più competitivi. Per Bogdanovics tra l'altro provavo un senso di incompiutezza - spiega Cristian Fanini - qualcosa che era rimasto a metà e che mi aveva lasciato l’amaro in bocca. Vedete, Maris avrebbe dovuto correre con noi anche quest’anno, avevamo un accordo verbale e tutto sembrava apposto. I risultati nel 2018 erano decisamente mancati, ma io sapevo che c’erano dei motivi, ovvero il ragazzo era stato male e per un periodo abbastanza lungo aveva corso inconsapevole con la mononucleosi, andando a consumarsi irreparabilmente per tutto il resto della stagione. Quando è venuto fuori il problema ormai era tutto compromesso ma io ero ben disponibile a dargli un’altra possibilità. Tuttavia a pochi giorni dalla firma del contratto fu lui a dirmi che riteneva che il nostro calendario corse fosse troppo duro per un atleta con le sue caratteristiche e che preferiva andare a correre in Asia, dove invece ci sono molte più gare di livello più abbordabile e sicuramente più adatte ai velocisti puri come lui. A dire il vero non fui molto d’accordo, perché lo ritenevo (e lo ritengo tutt’ora) sullo stesso livello di un atleta molto simile a lui, come Emils Liepins (suo ex apripista nel 2016 e 2017), che dopo due anni passati a correre tra Francia e Belgio (vincendo peraltro anche una tappa al Coppi e Bartali nel 2018), è riuscito a firmare un contratto world tour per le prossime stagioni con la Trek - Segafredo. Ad ogni modo lo lasciai libero di andare e adesso non nego di essere rimasto molto soddisfatto quando mi ha chiamato per darmi ragione. Maris mi ha detto che voleva ripartire con noi nonostante le numerose offerte asiatiche, perché crede sia la migliore opportunità per trovare uno sbocco nel ciclismo che conta. Oggi lui sa bene che questa è probabilmente la sua ultima chance. La più importante in assoluto e non vuole e non deve fallire. È molto motivato e determinato ed è per questo che ho deciso di riprenderlo. Poi la storia ci racconta che chi ha fatto ritorno nel nostro team ha poi sempre rivinto delle belle corse (da Gavazzi a Danilo Celano). Inoltre, sarà una pelle fondamentale per il treno di Davide Appollonio. Davide il capitano per gli sprint, quindi mi aspetto che Maris si metta disposizione ogni qualvolta ce ne sarà l’occasione, ma allo stesso tempo avrà le possibilità di giocarsi le proprie carte. Quindi sarà un rinforzo importante e tutti noi siamo fieri e orgogliosi di dargli nuovamente il benvenuto, aspettandoci una stagione che lo proietti dove merita. Il suo debutto, come quello di tutto il team, è previsto il 26 Gennaio in Argentina alla Vuelta San Juan International”.
 
ENGLISH VERSION
 
Maris Bogdanovics, 28-year-old Latvian athlete, returns to wear the jersey of Amore & Vita - Prodir. It will be a key pawn for sprints and above all, a thick shoulder for Davide Appollonio. 
But let's take a step back:
During the 2017 season, team manager Cristian Fanini was literally impressed by the power of this sprinter, seeing him win stages in China (Tour of China and Tour of Fuzhou) and then also in Estonia (Baltic Chian Tour), and so, he had convinced himself to bring him to Italy for the 2018 season, focusing a lot on him. Unfortunately, however, the mighty sprinter from Riga had disappointed expectations, mainly due to a bad form of mononucleosis, diagnosed late that consequently compromised the performance of the entire year. 
The result was: season to forget and roads that eventually split in a friendly way. 
Bogdanovics after such a difficult season decided to look for new stimuli elsewhere, going to Asia, in the Japanese team Interpro Cycling Academy, starting again with humility and determination, with the knowledge that he has taken a step back, but with the certainty of having the skills and the cards in order to return the one that in 2016 and 2017, had impressed for the explosiveness in which he had dominated so many sprints. 
2019 had started very well, with a good success obtained at Tor de Tochigi 2.2 in Japan and other top ten finishes in China and also in 2.HC race like the Tour de Langkawi. 
But then, in the second part of the season the team began to have financial problems and Bogdanovics found himself practically forced to return home, taking part only at smaller races, however winning some, but no longer with the right motivation that should drive instead a professional athlete. 
Despite this further unfortunate event that could definitively end his career, several continental Asian teams had nevertheless come forward with tempting economic proposals to have him in their ranks in 2020. 
However, the Latvian sprinter's intention was to return to racing at the highest level, in the cycling that counts, to collect those results that in 2018 and 2019 had missed him and thus erase the bad memories. 
 
So, that's how Fanini came back into play and as a challenge lover, he answered The Call of Bogdanovics. 
The team manager did not back down, and came to an agreement that will see him again wearing the A&V jersey for next season.
 
"I felt a sense of incompleteness with this athlete - explains Cristian Fanini - something that had remained in half and that had left a bitter taste in my mouth. You see, Maris was supposed to ride with us again this year, we had a verbal agreement and everything seemed right. The results in 2018 were definitely missed, but I knew that there were reasons. He was feeling bad and for quite a long time, and he was racing unconscious with mononucleosis, going to consume himself irreparably for the rest of the season. When it came out the problem was too late and all was compromised, but I was willing to give him another chance. However, a few days before signing the contract, he just told me he thought that our racing calendar was too hard for an athlete with his skills and so he preferred to go racing in Asia, where instead there are many more races with a more affordable level for sprinters like him. Actually, I didn't agree very much, because I felt (and still think) he is on the same level as an athlete very similar to him, Emils Liepins (his former lead-out man in 2016 and 2017), who after two years of racing between France and Belgium (also winning a stage at Coppi and Bartali in 2018), managed to sign a world tour contract for the next seasons with Trek - Segafredo. Anyway I let him go and now I don't deny that I was very satisfied when he called me to give me reason. Maris told me that he wanted to start again with us despite the many Asian offers, because he believes this is the best opportunity to find a spot in cycling that matters. Today he knows that this is probably his last chance. The most important of all, and he doesn’t want to fail. He's very motivated and determined and that's why I decided to take him back. Then history tells us that those who have returned to our team have always won some good races (from Gavazzi to Danilo Celano). In addition, it will be a fundamental man for the train of Davide Appollonio. Davide is the team leader for the sprints, so I expect Maris to make himself available whenever the opportunity arises, but at the same time he will have the chance to play his own cards. So it will be an important reinforcement and we are all proud to welcome him back, expecting a season that projects him where he deserves. His debut, like that of the entire team, is scheduled for January 26 in Argentina at the Vuelta San Juan International".
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