Il caso Schwazer continua a far discutere e in questa settimana sono arrivate due nuove sentenze, entrambe “sfavorevoli” al marciatore altoatesino con un passato nel ciclismo.
Il tribunale federale svizzero, al quale Alex Schwazer si era rivolto per chiedere la sospensione della squalifica per doping in merito alla positività del 2016, ha respinto la richiesta motivando che «non c’è l’assoluta certezza della manipolazione delle provette» e quindi ha di fatto reso impossibile il rientro alle competizioni dell'atleta prima deoi Giochi di Tokyo 2020.
Di contro, il tribunale di Bolzano ha assolto i medici italiani della Federazione nazionale e internazionale di atletica leggera Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella e la dirigente della Fidal Rita Bottiglieri, che erano stati chiamati in causa dallo stesso Schwazer in merito ai fatti relativi alla sua prima positività, quella del 2012.
La Corte di Appello di Bolzano ha infatti ribaltato la sentenza di condanna di primo grado (due anni di reclusione più pene accessorie) assolvendo con formula piena dall’accusa di favoreggiamento al doping Giuseppe Fischetto, responsabile dei controlli antidoping della Federazione mondiale e sanitario di quella italiana e Pierluigi Fiorella, medico della Nazionale di atletica leggera e personale dell’atleta. Assoluzione anche per Rita Bottiglieri, che all’epoca lavorava alla Fidal.
Il caso Schwazer, comunque, è tutt'altro che chiuso e ci attendono sicuramente nuovi sviluppi. Anche se, stavolta, a lungo termine.
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