Manuele Mori chiude la sua carriera agonistica e affida ai social network un toccante messaggio nel quale dice i suoi grazie...
A 39 anni, 33 anni dei quali trascorsi sopra ad una bici con un numero dietro la schiena e 16 da professionista (con 14 Grandi Giri e 38 classiche monumento disputate) è arrivato il momento di scendere e iniziare una nuova vita.
Sinceramente non mi ero immaginato di dover concludere così, fermo su un divano con un tutore al braccio, una clavicola lussata e vari ematomi sul corpo rimediati alla Mi-To.
Oggi avrei dovuto essere in Giappone per correre la mia ultima corsa e chiudere con una passerella tra tutti i miei numerosi tifosi, ma gli infortuni fanno parte di questo mestiere e io lo so bene...
Allo stesso tempo mi reputo fortunato perché sono riuscito a far diventare la mia passione un lavoro, questo grazie a mio babbo, mia mamma e mio fratello Massimiliano che mi hanno fatto innamorare di questo stupendo sport, a mia moglie che in questi 16 anni mi ha supportato e sopportato, a Mauro Gianetti che nel 2004, quando ero già élite, ha creduto in me e a Giuseppe Saronni che nel 2009 mi ha voluto nella sua squadra.
Un grazie speciale va a tutte le persone che in questi anni ho incontrato lungo la mia strada e che con la loro passione e la loro professionalità mi hanno permesso di poter svolgere il mio mestiere al 110%.
Un saluto speciale va a tutti i miei compagni, con i quali in questi anni ho condiviso gioie e dolori, ma sempre con un rapporto di amicizia che ci legava e che mi ha permesso di alleviare le fatiche e gioie per le vittorie come fossi io a vincere.
Infine voglio ringraziare tutti i tifosi, che lungo le strade e non, mi hanno incitato e spronato a dare il massimo. Spero di aver trasmesso a voi anche una minima parte delle emozioni che voi avete dato a me.