Una folla immensa, ha tributato l’ultimo commosso saluto a Giovanni Iannelli, il giovane atleta pratese del ciclismo morto a seguito della terribile caduta in volata, una settimana fa nella gara in provincia di Alessandria. Dolore struggente e commozione in tutti i presenti, amici, conoscenti, autorità, nella cattedrale di Santo Stefano dove si sono svolte le esequie celebrate dal vescovo di Prato, Mons. Giovanni Nerbini. Un cordoglio unanime e tutti hanno speso belle parole per Giovanni, un giovane che sapeva cogliere gli aspetti belli dello sport e della vita, i valori, non solo la competizione. Impossibile ricordare tutti i personaggi presenti.
Per il Comune di Prato il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore allo sport Luca Vannucci, per la Federazione Ciclistica Italiana il presidente Renato Di Rocco, il consigliere nazionale Maurizio Ciucci, il coordinatore delle squadre nazionali azzurre Davide Cassani, Anna Fantato, sindaco di Molino dei Torti, la località del tragico incidente, con un rappresentante della Regione Piemonte e dell’organizzazione della corsa.
“Dall’età di 15 anni vado anch’io in bici – ha detto Cassani - nella mia carriera di incidenti ne ho visti tanti. Il papà di Giovanni mi ha chiesto di fare qualcosa perché questi incidenti non si abbiano a ripetere. E’ un impegno di tutti, nessuno si può tirare indietro, la sicurezza è un obbligo oltreché un dovere morale”.
C’era anche il c.t. degli juniores Rino De Candido, il presidente del Comitato Toscano di ciclismo Giacomo Bacci, i rappresentanti dei Comitati Provinciali ad iniziare da quello di Prato. Tra gli ex campioni Andrea Tafi e Massimiliano Mori, tanti atleti in attività ad iniziare dai compagni di squadra di Giovanni nella Hato Green Tea Beer Cipriani e Gestri rappresentata al gran completo con il presidente Edoardo Zanobetti e lo staff tecnico.
“Giovanni – hanno detto il presidente ed il vice Giancarlo Razzoli – era un ragazzo stupendo, che sapeva fare gruppo, dare morale ai compagni. Per la nostra società dopo 61 anni di attività non sarà più come prima”. In Piazza del Duomo le ammiraglie, della società di San Giusto che seguivano la squadra. Numerose le società pratesi e toscane rappresentate dai corridori, da direttori sportivi e dirigenti. C’erano anche Ivano Fanini, noto sponsor storico del ciclismo professionisti, Adriano Benigni, ex assessore del Comune di Prato che fu presidente della Ciclistica Pratese 1927 quando Giovanni indossava quella maglia, per il Coni il delegato provinciale Massimo Taiti, rappresentanti di vari Comitati Provinciali di ciclismo ad iniziare da quello di Prato, direttori di corsa, addetti tecnici e operatori. All’uscita dalla chiesa un lunghissimo applauso, ed un paio di boati all’indirizzo di Giovanni prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero della Misericordia di Prato.
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