Sono settimane piene di pensieri per i ragazzi della Nippo-Vini Fantini-Faizanè. La notizia che la squadra chiuderà i battenti a fine anno li costringerà a vivere un finale di stagione con la mente divisa su due fronti, quello sportivo e quello di mercato. I vari manager sono già in azione per trovare una sistemazione ai loro assistiti per il 2020, ma nel ciclismo non è mai un'operazione banale.
Marco Canola è uno degli atleti simbolo della formazione di Francesco Pelosi e, così come i suoi compagni, si trova in una situazione che avrebbe volentieri evitato: «Non è un periodo facile per noi corridori, ognuno l'ha presa in maniera diversa - spiega Canola a tuttobiciweb - C'è chi lo esterna molto, mentre altri preferiscono tenersi i pensieri per loro stessi. L'unica cosa certa è che siamo tutti molto dispiaciuti. Anche noi siamo rimasti un po' spiazzati, perché siamo venuti a conoscenza della scelta della dirigenza solo pochi giorni prima che la notizia diventasse pubblica. Per fortuna abbiamo ancora qualche mese per trovare squadra; questa situazione ci farà da sprono, sia per assicurarci un futuro, che per concludere questa avventura con un bel ricordo».
La nuova riforma mette in difficoltà anche corridori con un background di prestigio come il suo, che dovranno valutare bene dove accasarsi: «Non è mai facile trovare squadra. Questa nuova riforma cambia gli equilibri, è una novità per tutti, le formazioni WorldTour modificheranno il loro modo di agire, ma soprattutto saranno le Professional a rimetterci. Inutile negare che firmare con una Professional potrebbe essere un rischio, perché non si hanno garanzie sul futuro e nemmeno sulle corse che si andranno a fare. Per quanto mi riguarda, spero di rimanere al più alto livello possibile, ma a questo ci penserà soprattutto il mio manager; io penso a correre e portare a casa buoni risultati».
All'Adriatica Ionica Race avrà subito modo di mettersi in mostra, visto che il percorso con molte tappe di media difficoltà potrebbe esaltare le sue carateristiche di scattista: «Per noi il mese di luglio è un po' particolare, perché arriviamo da un periodo di vacanza, così come altri corridori - prosegue Canola - La condizione è da verificare, ma ci sono delle tappe potenzialmente adatte a me, in particolare la quarta con arrivo a Monte Quarin. Corro vicino a casa, c'è un po' di emozione, mi aspetto tanti tifosi a supportarmi lungo le strade».
Il mirino del vicentino, però, è sul mese di settembre: «Voglio cercare di convincere il CT Cassani a portarmi al mondiale nello Yorkshire. È il mio grande obiettivo per la seconda parte di stagione». Nel mezzo, ci sarà spazio per tornare oltreoceano, ricordando il biennio passato con la UnitedHealthCare: «Dopo l'Adriatica Ionica, volerò negli Stati Uniti per il Tour of Utah, dove ho dei buonissimi ricordi. Ho vissuto due anni in America e l'anno scorso ho vinto una tappa, conosco bene i percorsi e mi piacerebbe ripetermi. A settembre poi ci saranno le classiche italiane, adatte alle mie caratteristiche, e anche lì vorrò farmi trovare pronto».
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