Sembra incredibile pensare che nel 2011 su questo traguardo finì nel gruppetto a 40' da Emma Pooley. Era al rientro da un infortunio e limitata dalle logiche di squadra di una Rabobank tutta concentrata su Marianne Vos, ma lei stessa ammette che era un'atleta molto diversa da quella di oggi. Qual'è il segreto di Annemiek Van Vleuten, che oggi dominando la quinta tappa ha ipotecato il successo al 30° Giro Rosa Iccrea? «Allenarsi duramente, porsi degli obiettivi, imparare dalle stagioni precedenti per migliorarsi di continuo. Conosco bene questa zona, vengo spesso ad allenarmi in altura in Valtellina, i proprietari dell'hotel di cui ormai sono di casa a Passo del Foscagno oggi sono venuti a vedermi, sono felice della mia prestazione» racconta mentre pedala sui rulli e attende di vestire quella maglia rosa, che è già stata in grado di far sua un anno fa.
Per lavoro duro, la regina in rosa intende carichi di lavoro che forse nessun'altra in gruppo potrebbe reggere. I numeri sul suo profilo Strava parlano chiaro: nel 2019 ha macinato chilometri e dislivelli da capogiro. Dal 1° gennaio la fuoriclasse olandese è stata in sella per quasi 600 ore macinando oltre 16.000 km e 260.000 mt di dislivello. A inizio stagione basti pensare che è stata in ritiro con i compagni della Mitchelton-Scott, affrontando per 10 giorni allenamenti di 200 km di media e salite su salite a ruota dei gemelli Adam e Simon Yates. «Al terzo giorno di training camp ho pianto da quanto ero stanca, ma considerando ora i risultati ne è valsa la pena».
foto Flaviano Ossola / Giro Rosa Iccrea
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