Quattro tweet, 1000 battute per condensare un mondo di pensieri e sensazioni. Mark Cavendish affida ai social network le sue riflessioni dopo l'esclusione dal Tour de France che ha disputato ininterrottamente dal 2007 al 2018 vincendo ben trenta tappe.
«Bene, cosa posso dire? Sono assolutamente affranto dalla decisione della squadra e dalla notizia che non disputerò il Tour de France quest'anno. Come ho fatto per tutta la mia carriera, ho sempre considerato questa corsa come il momento per raggiungere il massimo della forma e questo mi ha portato a vincere 30 tappe che hanno dato lustro e spessore alla mia carriera. Ora, dopo una lungo e difficile battaglia, durata tutta la scorsa stagione, con il virus Epstein Barr e dopo aver seguito uno specifico programma di allenamento per raggiungere il picco a luglio, mi sentivo nella condizione perfetta.
Ma sono un uomo di squadra: sono venuto alla Dimension Data con la vera convinzione di fare la differenza aiutando intere comunità in Africa con la promozione della bicicletta attraverso la Fondazione Quebuka. E anche se non sarò al Tour, come sempre sosterrò i miei compagni di squadra con tutta la forza che ho, augurando loro salute e successi sulle strade di Francia, con la speranza di poter vedere sempre più bambini in bicicletta in Africa e nel mondo. Grazie a tutti per il vostro sostegno».
Nelle ultime tre stagioni, il missile dell'Isola di Man ha vissuto davvero molti problemi: una vittoria di tappa all'Abu Dhabi Tour nel 2017, una al Dubai Tour nel 2018 e zero quest'anno, il virus che lo ha costretto ad una serie infinita di ritiri, la brillantezza in volata che sembra ormai un ricordo, la caduta al Tour 2017 e una lunga serie di altri piccoli grandi guai fisici.
In ogni caso, Cannonball ci mancherà.