La settima tappa del Giro d'Italia U23 che si è corsa da Dimaro Folgarida a Levico Terme (Tn) si è rivelata quantomai difficile per i colori della Zalf Euromobil Désirée Fior.
Durante i 137 chilometri in programma in terra trentina, infatti, hanno dovuto alzare bandiera bianca Riccardo Verza ed Enrico Zanoncello: il ritiro del padovano è arrivato dopo diversi giorni in cui si era difeso con coraggio nonostante i gravi postumi della caduta rimediata sugli sterrati che hanno condotto la carovana rosa a Gaiole in Chianti (Si) nel corso della terza frazione andata in scena domenica scorsa.
Il ritiro di Enrico Zanoncello, invece, è arrivato in via preventiva per consentire allo sprinter di Vallese di Oppeano (Vr) che si qui si era ben difeso anche in salita, di preparare al meglio i prossimi appuntamenti in calendario.
"Verza e Zanoncello, nonostante la sfortuna, sono stati bravi a lottare per sette giorni e ad aiutare i compagni di squadra con generosità e dedizione. Verza, oltre alla caduta ha dovuto fare i conti con un virus intestinale mentre Zanoncello è arrivato a Levico con quasi 39 di febbre. Avrebbero voluto portare a termine la corsa rosa ma valutate le loro condizioni è giusto che si fermino per recuperare a pieno in vista delle prossime gare che li attendono protagonisti" ha spiegato il ds Gianni Faresin.
In tarda serata, infine, è giunta anche la decisione della giuria che ha escluso dalla corsa rosa il bellunese Andrea Pietrobon e ha multato il bolognese Gregorio Ferri a causa dell'episodio verificatosi con il russo Petr Rinukov ad una decina di chilometri dal traguardo.
"Tutto è successo nel finale di corsa, in una fase piuttosto confusa nella quale nessuno riusciva a riorganizzarsi per andare a riprendere i sei fuggitivi. Purtroppo c'è stato un fraintendimento con Rinukov, il mio è stato un gesto di stizza, nulla di volontario o premeditato, tanto che subito dopo il traguardo ci siamo chiariti e stretti la mano con il russo. Dispiace lasciare la corsa proprio ora che si arriva sulle mie strade ma è una decisione che va accettata. Esco dal Giro d'Italia Under 23 con una buona condizione fisica, spero di metterla a frutto nelle prossime settimane per archiviare in fretta questo episodio" ha spiegato, dispiaciuto, Andrea Pietrobon.
Duro il commento del team manager Luciano Rui: "Purtroppo sono cose che non dovrebbero mai accadere ma che fanno parte di questo sport. Durante la corsa non avevamo avuto alcuna notizia di un fatto simile. Quando abbiamo visto alla tv quello che era successo abbiamo immediatamente chiesto a Gregorio e Andrea cosa fosse successo ed entrambi ci hanno spiegato che era stato frutto di una incomprensione con il russo e che tutto era già stato chiarito tra i ragazzi" ha commentato Luciano Rui. "Va anche sottolineato che Andrea e Gregorio sono due atleti irreprensibili, sempre corretti e rispettosi sia delle regole sia degli avversari. A Levico hanno sbagliato a reagire così ma lo hanno fatto in un momento di grande tensione e confusione in gruppo, senza la volontà di creare alcuna situazione di pericolo. A pizzicarli è stata la prova tv e tutto quello che ne è derivato è una naturale conseguenza dell'applicazione dei regolamenti UCI, una decisione che accettiamo e rispettiamo".
A causa di queste defezioni, la Zalf Euromobil Désirée Fior ripartirà da Rosà (Vi) per l'ottava e penultima tappa del Giro d'Italia Under 23 con arrivo a Falcade (Bl), con tre atleti: Aldo Caiati, Edoardo Faresin e Gregorio Ferri.
Il resto del team, che giovedì si è messo in luce a Parabiago (Mi) in occasione del Trofeo Rancilio dove Leonardo Marchiori ha ottenuto una buona terza piazza, sarà in gara domani al Giro del Piave con partenza da Sospirolo e arrivo a Cesiomaggiore (Bl).
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