Gilbert Versier, il chirurgo ortopedico del Tour, si dice ottimista sulle possibilità di recupero di Chris Froome.
«La frattura del femore è penosa da sopportare perché provoca forti dolori e ogni tipo di manipolazione deve essere effettuata con estrema precauzione. Una frattura esposta spiega il perché Froome abbia dovuto essere assistito tanto a lungo in ambulanza prima di poter raggiungere l’ospedale. Per una lesione simile bisogna pulire la ferita, sottoporre il paziente a flebo e a iniezione all’altezza del nervo curale: il tutto entro le prime sei ore per minimizzare i rischi di infezione. Considerate che per avere una frattura esposta del femore, il trauma dev’essere stato davvero violento: l’osso non è sotto pelle come può capitare ad esempio per la frattura della tibia, ma deve trapassare il quadricipite che è un muscolo potente. Comunque sono ottimista sulle possibilità di recupero, conosco Froome e so che tornerà in gran forma per la stagione 2020».
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