A due tappe dall’arrivo finale di Verona la maglia rosa Richard Carapaz esprime tutta la sua fiducia per il finale del Giro d'Italia: «Oggi c'è stato qualche movimento, domani sarà tutta un'altra storia. Mi aspetto che ci proveranno i primi 5 della generale. Prevedo tanti attacchi, sarà un bello spettacolo per tutti. Personalmente ho molta fiducia e voglio terminare questa corsa al meglio. La squadra è il mio punto forte, Mikel (Landa, ndr) ha un ruolo importante, ha più esperienza di me e dirige bene la squadra. Più che un compagno al fianco ho un leader da cui posso imparare molto».
I suoi diretti avversari non ci hanno nemmeno provato, ad impensierirlo, e lui è stato tranquillamente a ruota dello scudiero di lusso, Mikel Landa. «Oggi non abbiamo risposto all'attacco di Lopez per vedere come si comportavano gli altri. La squadra ha lavorato alla grande per noi due. E Landa ha detto che mi aiuterà al 100%. In questi giorni sta andando forte in salita e penso che al momento sia il più forte. Domani potrebbe attaccare per andare a caccia del podio».
In vista di Verona, il vantaggio accumulato è sufficiente per difendersi dagli attacchi di Nibali e Roglic, ma in mezzo c’è ancora la tappa di Croce d’Aune: «Domani sarà una giornata complicata, sia per l'altimetria che il chilometraggio. La cosa che più mi preoccupa sono i problemi meccanici, speriamo di non averne. Nibali? Ha già vinto quattro Grandi Giri, non mi posso paragonare a lui. Però sono giovane e sto crescendo, e sto anche cominciando a raccogliere i frutti».
Tutto l’Ecuador è col fiato sospeso in vista dell’epilogo della Corsa Rosa: «Negli ultimi anni è cresciuto moltissimo il ciclismo nel mio paese e mi fa piacere che possano seguire questa corsa. Mi piacerebbe portare questa Maglia Rosa in Ecuador».
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