Si chiude qui, con l’ennesima dormita di Viviani, la prima edizione del Giro Sbadiglio. Finale degnissimo. Nel momento dei saluti, doveroso un enorme grazie collettivo a Frapporti, Maestri e Cima, i tre che con indefessa applicazione si sono sempre presi sulle spalle il peso delle fughe da lontano, lasciando tranquillo in anestesia il resto del gruppo. Grazie e complimenti anche a Valerio Conti, che si porta a casa questo primo trofeo Sonno Senza Fine sfruttando alla perfezione le incredibili opportunità del percorso, con la fuga di San Giovanni Rotondo, peraltro inizialmente controvoglia, poi trascinato da Masnada.
In sede di bilancio, le undici tappe del Giro Sbadiglio si chiudono nel modo più lusinghiero. E’ evidente: qualcosa andrà rivisto, com’è normale in una manifestazione ai suoi albori. Per esempio, con il senno di poi, vanno considerati errori gravissimi le due cronometro di Bologna e San Marino: per alcuni attimi hanno rischiato seriamente di compromettere la rivoluzionaria formula della corsa, disegnando una surreale classifica di big. Fortunatamente, il resto del tracciato è riuscito subito a emendare queste sviste, restituendo alla corsa il suo spartito al cloroformio.
A parte comunque le minime e inevitabili lacune, dovute all’inesperienza, nel complesso si deve parlare di grosso successo. Tutti, ma veramente tutti gli italiani hanno trascorso interi pomeriggi dormendo come orsi in letargo imbottiti di barbiturici.
Da questo punto di vista, un grazie particolare va ovviamente agli esemplari servizi della Rai, che hanno supportato alla grande lo spettacolo della manifestazione, con telecronache al Valium e Processi da tramortire i tori. Secondo voci raccolte negli ambienti della carovana, la formula appare talmente efficace da rendere già certo l’arrivo per la prossima edizione di importanti sponsor del settore, intenzionati a sfruttare le enormi potenzialità commerciali del particolare format. I bene informati fanno i nomi di Dorelan e Xanax.
Adesso però si chiude qui. Il primo Giro Sbadiglio smonta le transenne e dà appuntamento all’anno prossimo. Il direttore Mauro Vegni non intende cullarsi sugli allori, anche perché s’è già cullato abbastanza, e prepara grandi colpi a sorpresa. Dei clamorosi colpi di sonno.
Nel frattempo, Novi Ligure suona la sveglia e passa il testimone al Giro d’Italia, classica manifestazione di ciclismo giunta alla sua 102esima edizione. Prima tappa: Cuneo-Pinerolo. Tutto un altro sport.