Un duro colpo per tutti: per il World Women’s Tour, per l’Uci, per l’Aso e soprattutto per il movimento ciclistico femminile. Nel 2020 Freccia Vallone e Liège-Bastogne-Liège non faranno più parte del Women's WorldTour. Il motivo? ASO, che organizza la corsa, e la RTBF, televisione pubblica vallone, non sono in grado di fornire i 45 minuti di copertura televisiva in diretta richiesti per gli eventi del WWT.
A confermarlo ai colleghi di Directvelo è stato il presidente della Commissione strada dell'UCI, Tom Van Damme: «Una delle condizioni per far parte del Women's WorldTour è la garanzia di una copertura televisiva in diretta di almeno 45 minuti: ASO e RTBF non sono in grado di fornire questo servizio».
Le due corse entreranno a far parte della ProSeries, una nuova categoria di eventi di secondo livello che nascerà il prossimo anno.
Il colpo è duro evidentemente per il Women's WorldTour, nato nel 2017 come vertice del calendario mondiale femminile. È un duro colpo per l’Uci che da anni è impegnata a far crescere il ciclismo rosa e si trova improvvisamente sgambettata da Aso. Il presidente David Lappartient nelle scorse settimane ha apertamente criticato Aso dicendo: «Siete gli organizzatori leader nel mondo, dovete assumervi la vostra parte di responsabilità di fronte al mondo del ciclismo femminile».
È un colpo duro per Aso che vede retrocesse due delle sue gare di punta e comunque deve fare i conti con un danno di immagine che arriva dopo la figuraccia di quest’anno, con i cronisti di tutto il mondo costretti a fare la radiocronaca di Freccia e Liegi per la mancanza di immagini.
Più di tutti, però, è un brutto colpo per il ciclismo femminile in generale, che vede la strada per la crescita impennarsi improvvisamente sotto i pedali.
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