Fernando GAVIRIA. 12. Bastano le sue parole, nel dopocorsa, per inquadrare l’atteggiamento da vero campione che ama vincere sul campo, sulla strada, non a tavolino. Una vittoria che non lo renderà orgoglioso, ma lo deve essere per la sua reazione e la sua signorilità. Chapeau!
Elia VIVIANI. 10. Fa un numero di grande classe, volteggiando qua e là con grande abilità, da vero pistard. Domanda: che cosa ci si va a fare in pista se poi un innocente cambio di direzione diventa un peccato mortale? Altra domanda: perché a Fucecchio il Var non è intervenuto per la gomitata data a Elia da un compagno di squadra di Ackermann? Ah saperlo…
Matteo MOSCHETTI. 8. Fa una grande volata, subisce il cambio di direzione di Viviani, e alla fine scala solo di una posizione nell’ordine d’arrivo. Il ragazzo, che nel dopocorsa non proferisce verbo, è già bravo ad essere lì, a prendere le misure, ma è chiaro che è sorpreso del provvedimento adottato dal collegio di giuria. Il Var vede e provvede: allora già che ci siamo non solo declassiamo Viviani, ma ridisputiamo lo sprint. Proposta folle? Non meno di questo provvedimento.
Il VAR. 2. Fino a un anno e mezzo fa, prima che iniziasse l’era Var, era il corridore danneggiato a fare reclamo e a ricorrere al collegio di giuria. Oggi né Gaviria né Moschetti hanno detto nulla, ma il Var (il croato Bruno Valcic) ha agito in completa autonomia: semplicemente folle. In una volata ci sono mille contatti, mille irregolarità. Non siamo in una pista di atletica, dove ci sono le corsie. Si pretende di cambiare la storia e le dinamiche del ciclismo con un condizionamento sempre più evidente da parte dell’arbitro: questo, personalmente, non lo considero un passo avanti.
Moreno MOSER. 10. Era nell’aria e tuttobiciweb lo aveva anticipato. Moreno lascia il ciclismo, a soli 28 anni. «Ho deciso quindi di non voler più prendere in giro né me stesso né gli altri. In questo momento della mia vita non posso più rimanere nel ciclismo come in una zona di comfort, trascinarmi in giro alle gare grattando un barile che forse è già vuoto da un po’. Cerco nuove esperienze, nuovi stimoli e la sensazione sentirmi di nuovo vivo», ha scritto. Buona fortuna Moreno, buona fortuna davvero. Te lo meriti. Bonne route!
Sho HATSUYAMA. 10. Il 30enne della Nippo Vini Fantini si porta avanti con il lavoro. Tutto solo controvento. Tutto solo verso un sogno, che svanisce a poco più di settanta chilometri dal traguardo. Cerca lo spettacolo, Sho, ma lo show non gli riesce. Fa una gran bella cosa, che dà senso al suo viaggio rosa, consapevole del fatto che, come dice Confucio, “non importa se vai avanti piano, l’importante è che non ti fermi”.