Scrivo da orfano, o da vedovo, di Silvio Martinello. Non ho alcun problema ad ammetterlo. Già quando la Rai ha deciso in inverno di farne tranquillamente a meno ho temuto di sentirne la mancanza. Adesso ne ho la piena certezza: il vuoto è enorme. Silvio resterà per me l’ex atleta più sveglio, più istruito e anche più coraggioso che lo sport – qualunque sport - abbia mai prestato alla televisione. Altro non voglio nemmeno aggiungere, altrimenti divento sbrodolone. Piuttosto, il grande vuoto serve per parlare di chi dovrebbe riempirlo, di questa nuova squadra proposta per l’edizione 2019. Cosa dire, come giudicarli, dopo la prima – delicata – fase del lavoro.
Diciamolo prima di qualunque altra considerazione: il Giro in tv è come la pizza e il caffè, ciascuno ha in mente la propria versione, la vuole proprio così, e non c’è margine per gradirne un’altra. Bisogna saperlo e bisogna dirlo in tutti i modi: sono sempre pareri personali, basati sul gusto personale. Mi spingo a scomodare l’estetica dell’Illuminismo, che qualche genitore anche inconsapevolmente ripete ai figli piccoli: non si dice è bello, si dice mi piace.
E allora passo all’azione, velocemente. Queste le prime impressioni da teleguardone.
Mi piace Andrea De Luca. Buttato giù dalla moto e messo in posizione di primissimo piano alla guida delle telecronaca, sta sopportando il ruolo con insospettabile personalità. E’ pacato, equilibrato, lieve, gradevole. Sono sincero: una grossa sorpresa. Non me l’aspettavo. Pronto a ricredermi, ma penso proprio sia la mossa più azzeccata dell’intero ribaltone Rai.
Mi piace Pancani motociclista, ma questa è tutto fuorchè una sorpresa.
Mi piace in alcuni momenti anche moto-Saligari, benchè gli capiti troppe volte di raccontare per filo e per segno quello che sto vedendo meglio io in video.
Mi piace la qualità assoluta delle immagini, ma anche questa è solo la conferma di una gloriosa tradizione Rai.
Il resto non mi piace. Men che meno Franzelli, il conduttore del Processo, talmente in ansia da diventare ansiogeno. Benchè debba riconoscere che per quanto balbetti, non riuscirà comunque a farci rimpiangere la Zia.
Ps: nota di servizio per la direzione Rai. E’ urgente l’invio di un arredatore nel monolocale del Processo. In attesa del trasloco, gli ospiti si arrangiano sugli scatoloni in un angolo, come imbucati di un’occupazione abusiva, ma non è il modo. Almeno una copertina sulle ginocchia.