“Ragazzi, oggi Ennio Doris viene a vedere la tappa: se passiamo a salutarlo, ve lo presento“. Era il Giro d’Italia di qualche anno fa: Stagi annunciò a Gatti e al sottoscritto, fedeli compagni di un’avventura professionale col tempo sfociata in amicizia, la presenza di uno dei più noti dirigenti d’azienda e banchieri del Paese. Non riuscimmo a incontrarlo, ma non fu colpa di Doris: lui sul percorso si presentò davvero. Si piazzò nel tratto finale di una salita importante, a quattro chilometri dalla vetta: lì aspettò il passaggio dei corridori facendo il barbecue con gli amici. Non lo vidi coi miei occhi, ma mi bastò saperlo per farmi l’idea di un autentico innamorato della bici: non mi sbagliai.
Conosco abbastanza bene Stagi per sapere quanto siano profondi la conoscenza e l’amore che ha verso il ciclismo e la sua gente: per viaggiare in questo ambiente, non c’è guida migliore. Conosco bene anche Doris, anche se l’avrò incrociato al massimo in un paio di occasioni: che persona sia e quanta passione abbia me lo racconta Stagi. Non ce ne sarebbe bisogno: puntualmente, ritrovo tutto nelle pagine dei loro libri. Scrivere può essere un’abitudine, un divertimento, perfino un gioco, in qualche caso un modo per affermare un linguaggio e costruirlo, oltre che diffonderlo: per Doris è semplicemente il desiderio di condividere i sentimenti e le emozioni che questo sport gli ha regalato per una vita intera.
Di grandi imprenditori, il ciclismo ne ha conosciuti tanti: da Borghi a Squinzi, la lista è lunga. A differenza degli altri, Doris questo sport ama anche raccontarlo. Dalle sue pagine traspare quell’aria affettuosa e dolce che lo rende familiare: succede quando si narrano le storie non per compiacersi di saperne più di tanti, ma per il gusto di metterle a disposizione anche degli altri. Che poi l’arte della divulgazione sia nel Dna di casa è lui il primo a riconoscerlo: sarà stato bravo il papà a donare al giovane Ennio l’incanto dell’ascolto, ma anche l’Ennio diventato nonno non scherza. Ne ho avuta dimostrazione seguendo in un teatro la presentazione di uno dei suoi libri: le facce della platea erano le stesse di quei nipoti che seguono lo svolgersi di una bella fiaba.
Bella è anche la favola raccontata in questo libro: non è soltanto quella di due campioni, ma quella di un Paese. Non la nostra Italia: l’Italia migliore. E’ anche un po’ la storia dello stesso Doris, che dichiara il suo amore per Coppi ed è bravo a riconoscere al suo rivale, Bartali, le dimensioni di un gigante. Potrebbe sembrare una visione bipartisan, come si usa dire oggi: molto più semplicemente, è l’onestà di chi sa leggere la storia con l’occhio dell’appassionato e non del tifoso. E di uno che il ciclismo va ancora a vederlo a bordo strada, cuocendo le salsicce insieme agli amici, c’è da fidarsi.
Prefazione a COPPIEBARTALI di Ennio Doris e Pier Augusto Stagi
Prezzo di copertina 17 euro
Pagine 352
Anno 2019
Edizioni Solferino - Collana Tracce
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