Remco Evenepoel conclude la sua prima corsa tra i professionisti in maglia verde: è il miglior Under 23 della Vuelta a San Juan. Nonostante il gran bene che si dice di lui, per il due volte iridato degli juniores era tutt’altro che scontato che in Argentina sarebbe riuscito a battere ragazzi con più anni di lui e maggiore esperienza.
«Ho imparato tanto questa settimana, ho dovuto confrontarmi con tante situazioni diverse. Abbiamo vinto, perso, preso la pioggia, ci siamo ritrovati nei ventagli e siamo incappati in cadute - racconta il talento belga della Deceuninck Quick Step. - Ho tirato in salita, arrivando per la prima volta senza energie al traguardo, in cima all’Alto de Colorado ho capito cosa vuol dire avere mal di gambe, sono arrivato "vuoto". La mia priorità era aiutare Julian Alaphilippe a conquistare la classifica generale, abbiamo fatto tutto il possibile. Con i miei compagni ho provato a lanciare al meglio Alvaro Hodeg nelle volate. Per me è stato un buon inizio, una bella settimana per imparare. Sono contento e orgoglioso di tornare a casa con questa maglia, ma soprattutto della grinta che abbiamo dimostrato come gruppo».
E ancora: «Il mio è stato un salto importante, da juniores a professionista in un team World Tour, ma la squadra crede in me e io credo in lei, insieme stiamo costruendo il mio futuro. Sono felice di come è cominciato. Ho dimostrato di essere all’altezza della massima categoria».
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