Nel settembre 2017, nei Campionati Mondiali di Bergen, nella categoria Juniores, Filippo Zana si era lasciato scappare un bronzo per un soffio. Però questa delusione aveva lasciato posto ad una firma per il salto di categoria, è balzato negli U23 in la Unieuro Trevigiani Hemus dopo la parentesi del settore giovanile (in cui ha indossato la maglia tra gli allievi della Contri Autozai, Cage Capes Veloce Club Silvana e Autozai Contri Bianchi tra gli juniores). Una scelta per confrontarsi di da subito a livello internazionale e per far crescere la propria esperienza. E Filippo Zana ritiene questo 2018 positivo: “ Il quadro con lo staff della squadra era chiaro: partire per fare esperienza e dopo la scuola intensificare il mio impegno. Ce l’ho messa tutta per crescere per poter ricambiare l’opportunità che Mirko Rossato mi ha dato”.
Quali sono gli insegnamenti di questo 2018?
«È stato un anno impegnativo però ho raggiunto gli obiettivi prefissati ed ho accumulato esperienza. Ho collezionato un po’ di piazzamenti. Ti tira su di morale perché vedi che il tuo lavoro viene ripagato».
Serve per preparare il tuo 2019?
«Certo. Da poco, ho ripreso la preparazione. Bici e palestra sono il programma. In palestra, lavoro per aumentare la forza, ciò servirà per l’anno prossimo. Poi con Fabio Mazzucco, Edoardo Affini e Ettore Pozza, andremo in ritiro 3 settimane in Spagna, è meglio allenarsi sotto il sole. Poi cercherò di aumentare la mia soglia della fatica nelle salite».
Quale sarà la tua squadra per la prossima stagione?
«Sarà la Sangemini -MG.Kvis Olmo Vega. Abbiamo già avuto un meeting con lo staff per prendere le misure dell’abbigliamento e parlare dei calendari».
Hai già un’idea del tuo calendario?
«Con lo staff, è stato deciso che farò più gare con i pro e tutte le gare internazionali U23. Mi consentirà di crescere maggiormente. Vorrei anche cercare una convocazione in Nazionale».
Ti piacerebbe una gara in particolare per 2019?
«L’anno scorso, dopo essere tornato da un infortunio, ho scoperto il Palio di Recioto. Che gara!! Il percorso mi piace molto. Nel 2018, non è andata bene ma la prossima stagione, voglio fare una buona prestazione».
Pensi di avere le qualità per questo tipo di percorso?
«Certo sono un passista scalatore che tiene su salite di 5-6 chilometri. Su quelle più lunghe soffro. Quest’anno ho imparato a lavorare duro per ottenere gli obbiettivi prefissati. In questo senso, Mirko Rossato è stato essenziale. È un maestro, insegnante, che mi ha dato tanto. Oggi cerco di avere più metodo e di non sbagliare quello che faccio. Nulla arriva per caso».
Se non arriva nulla per caso, cosa c’è scritto nel futuro di Filippo Zana?
«Il mio sogno sarebbe di passare pro e magari di vincere la Parigi-Roubaix. Anche se non l’ho mai corsa, questa gara mi ricorda il mio passato di ciclocross. Poi c’è la durezza del percorso che finisce con una fatica bestiale. Ma che emozione sarebbe farla almeno una volta!».
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