La Valtellina sogna e pianifica per una tappa del prossimo Giro d’Italia da Sondrio a Teglio, capitale del Pizzocchero. Si tratterebbe di una cronometro con molta salita, che vedrebbe i ciclisti passare tra i vigneti valtellinesi fino a giungere al comune che ha dato il nome a tutta la valle.
A fornire l’indiscrezione il direttore del consorzio turistico del Terziere Superiore, Gigi Negri. Il progetto per ora è un sogno.. ma Negri si è sempre mosso basandosi su qualcosa di più di semplici miraggi. Lo ha svelato lui stesso nel corso della conviviale dell’Accademia del pizzocchero di Teglio che si è tenuta nei giorni scorsi.
Convocata dal presidente Flavio Bottoni per parlare di turismo, la serata ha virato in particolare sul settore del cicloturismo con il suggerimento di Negri ai tellini di meglio valorizzare i percorsi di bici su strada non tanto e non solo a livello di segnaletica, quanto di promozione e marketing. «Ritengo che Teglio, che è la culla della cultura del nostro territorio, debba darsi da fare di più per promuovere il cicloturismo su cui il consorzio da anni si sta impegnando – ha affermato Negri -. A differenza dei passi famosi di Gavia e Mortirolo che, d’inverno, non sono percorribili, la dorsale di Teglio vanta percorsi fattibili anche nelle stagioni fredde. Penso alla strada panoramica fino a Sondrio oppure ad un anello bellissimo, peraltro poco frequentato dalle auto, che da Teglio scende a San Giacomo, sale a Carona, passa dalla località Ganda per tornare a Tresenda e dunque a Teglio».
Negri ha aggiunto che sta preparando una «sorpresa» come l’ha chiamata lui: «Realizzare per il Giro d’Italia una gara a cronometro dal capoluogo della Valtellina, Sondrio, alla località che ha dato il nome alla Valtellina, Teglio, passando per vigneti e meleti. Sarebbe una magnifica cartolina a livello mondiale».
Bottoni, dal canto suo, ha risposto: «Sarebbe meraviglioso. Condivido con Negri la necessità che tutti insieme facciamo squadra per potenziare il territorio tellino che, già dal punto di vista enogastronomico, va forte. Oltre ai percorsi suggeriti dal direttore, penso anche ai sentieri per Prato Valentino e a quelli nelle valli Bondone e Caronella che meritano di essere sviluppati».
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