Eddy MERCKX. 8. Sto basso, perché quando si parla di una leggenda del ciclismo non bisogna mai esagerare: è già un mito. Oggi, nel giorno della festa del Belgio, è l’ospite d’onore del Tour. Essendo il più grande ciclista e sportivo belga di tutti i tempi, va considerato per il proprio Paese per quello che è: un vice-Re.
Omar FRAILE. 10. Lo spagnolo dell’Astana dopo la vittoria di tappa al Giro sul traguardo di Bagno di Romagna, si porta a casa anche una bellissima frazione al Tour. Mira Omar quanto è bravo: coglie l’attimo e non se lo lascia sfuggire.
Julian ALAPHILIPPE. 7. Con il senno di poi si è tutti dei geni, dei professori, dei Davide Bramati. In ogni caso, con il senno in “real.time”, l’azione del francesino è davvero bella. Certo, parte un po’ troppo tardi, quando ormai lo spagnolo ha un margine di sicurezza, ma in ogni caso la sua azione mi è piaciuta un sacco.
Jesper STUYVEN. 6,5. È uno dei sette belgi che oggi va all’attacco. Ed è uno dei sette belgi che sta per lungo tempo al comando della corsa. Fiammingo doc, il 26enne corridore della Trek Segafredo decimo quest’anno alla Sanremo di Nibali, settimo al Fiandre di Terpstra, quinto alla Roubaix di Sagan, si porta a casa anche un buonissimo terzo posto in una tappa del Tour. Non vince, ma questo ragazzo ha tutto per diventare un big.
Peter SAGAN. 8. Quarto sul traguardo di Mende, che non è un ponte e nemmeno lo Stelvio. Se è per questo, non è neanche lo Zoncolan o il Mortirolo, ma è una tappa dura con un arrivo vero. È lui non solo è vero: è autentico. Come solo i campioni.
Primoz ROGLIC. 7. Può essere il vero guastafeste, e come tale si comporta e penso che si comporterà. Più guardo lo sloveno e più mi viene il magone per Nibali.
Geraint THOMAS. 7. Cura le spalle di Froome, standogli appiccicato a ruota e anche davanti. Andando avanti così cura alla perfezione le spalle di Froome, e la maglia resta sulle sue spalle.
Chris FROOME. 7. È lui a dare il colpo per farla pagare a Bardet. Cecchino.
Tom DUMOULIN. 7,5. È impressionante, per forza, potenza, tenacia e intelligenza. Se non cala, sono dolori per quei due là.
Damiano CARUSO. 7,5. Voleva la tappa, ma oggi porta a casa un po’ di minuti (era 25° a 39’18”, adesso è 17° a 21’26”), che lo portano un pochino più su in classifica e più su va anche il morale.
Daniel MARTIN. 10. Fora ai piedi della salita finale. Quando si dice il tempismo. La “dama dai denti verdi” l’ha battezzato come pochi. Il 10 è per la rogna.
Romain BARDET. 4. Brillante sull’Alpe d’Huez, in affanno oggi a Mende. Paga qualcosa, ma è molto. Troppo.
Simon GESCHKE. 5. È uno degli uomini più preziosi di Tom Dumoulin. Uno bravo bravo. Forse l’unico del team Sunweb. Francamente non comprendo la sua azione, la sua voglia di andare all’attacco, lui è un uomo di difesa: di Dumoulin.
Gianni MOSCON. 9. Passa la tappa a tirare, quasi tutto il santo giorno. Lui è uno dei pochi corridori di casa nostra con talento davvero unico. Spero che un giorno possa solo tirare dritto: e pensare solo a sè.
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