Gianni Moscon non le ha certo mandate a dire, al termine della tappa di ieri ed il suo pensiero è quello di un corridore Sky, squadra protagonista di una corsa d'attacco per cercare di mettere in difficoltà gli avversari oltre che proteggere il proprio leader.
«Mettono tanti settori di pavé per fare distacchi, poi non fanno il barrage e tutti rientrano dietro macchina nel finale. Allora possono fare a meno di inserire le pietre e rischiamo meno la vita. La classifica rimane uguale e non ci sono problemi. Noi abbiamo rotto il gruppo, e poi all’ultimo chilometro abbiamo visto rientrare tutti. Da un minuto di ritardo mi sembra improbabile che si riesca a chiudere, davanti non c’erano dei corridori qualunque. Se quando ci sono distacchi si fa in modo che rientrino tutti… che cosa corriamo a fare?».
Il riferimento, in particolare, sembra diretto al gruppo di Bardet e di Landa: visto in tv, l'ultimo cronometraggio a due-tre chilometri dal traguardo attribuiva al loro gruppetto un ritardo di 39 secondi e poi sul traguardo li abbiamo trovati a sette secondi, praticamente in scia al plotoncino di Froome e compagni, tanto è vero che i cronisti di molte emittenti televisive sono rimasti sorpresi dal loro arrivo e qualcuno li abbia anche attesi dandoli per... disperi fino a quando non è apparso l'ordine d'arrivo ufficioso e poi ufficiale sul sito del Tour de France.
Sappiamo bene che le sovraimpressioni tv non sono precise, che i dati possono variare di qualche secondo in virtù del posizionamento esatto della moto con il gps, ma la differenza di dati nel finale di ieri è parsa davvero molto rilevante. E quindi sospetta.