L’ultima giornata del Giro d’Italia under 23 “Giovani Promesse” si sdoppia proponendo due frazioni o semitappe che dire si voglia. La prima, breve, in linea, che non dovrebbe sfuggire ai velocisti mentre la seconda, una cronometro individuale, di km. 21,200, impegnativa, sancirà la classifica definitiva della corsa.
Tutte e due le prove avranno quale teatro di svolgimento il piacevolissimo territorio della provincia di Treviso, provincia ad alto, altissimo tasso, di pratica e passione ciclistica, per tutte le specialità delle due ruote. Territorio con vigneti di qualità con produzione vinicola di rilevanza internazionale, oltre a varie attività in molteplici settori, tanto da costituire un “caso di scuola”, come si suole dire. Una zona che ha regalato, e continua tuttora, protagonisti storici del ciclismo, nei differenti risvolti, con notevole continuità.
Conegliano è il secondo comune per popolazione della provincia, dopo il capoluogo, centro con lunga storia, a metà strada fra i monti e la pianura, in posizione strategica, sorto attorno a un antico castello. Di pregio è il Duomo, nella centralissima via XX Settembre fiancheggiata da caratteristici palazzetti veneti e, all’interno, il Duomo presenta, con altre opere, una pala di Gian Battista Cima, pittore di rilievo della scuola veneta, detto Cima da Conegliano (1459/60-1517/18) la cui casa raccoglie ora sue varie testimonianze. Numerose sono le chiese e gli oratori.
Sulla panoramica Spianata di Castelvecchio, dove sorgeva l’antico Castello, c’è l’omonimo museo nella Torre della Campana con pregevoli reperti. Notevole è pure il Teatro Accademia, struttura neoclassica, che per molti anni ha ospitato anche il noto Gran Gala ciclistico di fine stagione. Numerose e interessanti sono le ville venete disposte nel territorio, così come, nei dintorni allargati, molteplici motivi d’interesse.
Fra molti, nel ciclismo, si possono ricordare i nomi di Pietro Zoppas, Marzio Bruseghin, Mauro Da Dalto, Sacha Modolo, Francesca Cauz. Nativo di Conegliano è Luca Zaia, uomo politico e ora presidente della Regione Veneto e Teofilo Sanson, vulcanico patron di squadre in varie epoche, nato nella frazione di Scomigo, scomparso a Verona nel 2014.
La scuola enologica G.B. Cerletti forma figure professionali preparate per operare nel settore.
Precedenti arrivi della corsa rosa riferiscono delle vittore di Pierino Gavazzi nel 1977, nella 2^ semitappa partente da Gemona e di Mario Cipollini nel 2002, oltre a numerosi passaggi.
Si passa per la contigua San Vendemiano, centro di vivace attività ciclistica che nel 2002 ha organizzato il campionato italiano professionisti vinto da Salvatore Commesso, al suo bis dopo il successo di Arona nel 1999 e, nel 2004, l’arrivo della Parenzo (Croazia)-San Vendemiano con volata vinta da Alessandro Petacchi su McEwen. Alessandro Del Piero è di qui.
Si prosegue per Bocca di Strada, nel comune di S. Lucia di Piave, località che ricorda Mario Zanin, vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 1964 quando rivestiva già la maglia di campione d’Italia della categoria dilettanti che non ha replicato fra i professionisti i risultati di prestigio colti fra i dilettanti. Poi passaggio da Susegana, centro evocatore d’episodi legati al primo conflitto mondiale come il famoso ponte della Priula sul Piave, passando per le località appartenenti al comune di San Salvatore con la struttura del suo castello e il GPM di San Daniele, quota m. 226. Segue discesa su Colfosco, e poi passare a Falzé di Piave, frazione del Comune di Sernaglia della Battaglia. S’incontra Pieve di Soligo, storico capoluogo della zona denominata Quartier del Piave con comuni che con i loro vigneti producono rinomati vini come il Prosecco, il Raboso e il Refrontolo Passito. Caratterizzano Pieve di Soligo l’imponente edificio del Duomo dedicato a S. Maria Assunta con il bel campanile e altre chiese e i vecchi borghi dai quali si è sviluppata la cittadina dove sorgono numerose e belle ville venete.
Andrea Zanzotto (1921-Conegliano 2011) è un poeta italiano tra i più significativi della seconda metà del Novecento. Il ciclismo e la bicicletta sono qui particolarmente sentiti grazie anche all’impegno dei titolari dell’azienda Euromobil dei quattro fratelli Lucchetta che sostengono la squadra Zalf Euromobil Désirée Fior con Rino Fior, un’eccellenza ultratrentennale del ciclismo dilettantistico italiano dove hanno corso molti big delle due ruote. Sempre in pianura si raggiunge Sernaglia della Battaglia, industre centro con oasi naturalistiche lungo il Piave, Farra di Soligo comune dove è nato nel 1940 Guido De Rosso, forte e taciturno professionista dal 1962 al 1969, gran regolarista, vincitore del primo Tour de l’Avenir nel 1961, campione italiano su strada nel 1964 e vincitore di varie classiche con piazzamenti di rilievo nelle più importanti gare a tappe, centro che condivide con la sua frazione di Soligo dolci panorami fra vigneti e varie ville venete. Da molto tempo abita nella zona anche Tommaso De Prà (Mortara 1938) valido professionista dal 1963 al 1971, vincitore di tappa e magia gialla al Tour, seppure per un giorno solo. In costanza di paesaggio si supera Follina, comune con diverse attività ripartite fra turismo e industria.
Da qui la strada inizia a salire verso il GPM a quota m. 391 di Combai, passando per Miane al cui territorio appartiene. Il Combai, come dicono in zona, frazione di Miane, è inserito nel repertorio classico dei percorsi ciclistici della provincia di Treviso, in piacevolissima e panoramica tranquilla zona collinare, ai margini della provincia di Belluno, con tipiche costruzioni religiose e civili. Si scende verso Col San Martino, frazione di Farra di Soligo, con la bella chiesa parrocchiale e caratteristico, slanciato campanile, dove ogni anno si corre in primavera il classico Trofeo Piva giunto quest’anno alla settantesima edizione. E’ da ricordare anche il Circuito degli Assi disputato dal 1964 al 1984, nel suo genere un’altra “classica”.
Qui termina la discesa e si supera Colbertaldo, frazione di Vidor, pure percorsa dall’itinerario della tappa, comune diviso fra pianura e collina e raggiungere, dopo la sua frazione di San Vito, il traguardo di Valdobbiadene.
E’ una cittadina fra la pianura percorsa dal Piave e colline di viti, sotto il monte Cesén, con vista di un vasto panorama che va dal Montello alla pianura veneta, in zona che, a pochi chilometri, consente la pratica di sport invernali. La parrocchiale del secolo XVII^, con l’alto campanile, presenta dipinti di scuola veneta tra cui una tela di Palma il Giovane, con quella della località Guia e altre sono edifici di culto di rilevanza. Per le architetture civili si propongono varie ville sparse nel territorio.
Il nome è sinonimo internazionale di vino d’eccellenza quali il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG e, in particolare, della tipologia Superiore di Cartizze, prodotto in una ristretta area intorno a Cartizze, località compresa nella frazione di San Pietro di Barbozza, produzione scelta, spumantizzato quasi esclusivamente nella versione “dry”, considerato come uno dei migliori prosecchi in assoluto.
In primavera si svolgono numerose mostre di degustazione dei Cartizze e dei prosecco nelle tipiche località di produzione.
Il Giro d’Italia ha proposto nel 2009 la 3^ tappa Grado-Valdobbiadene con vittoria di Alessandro Petacchi che indossa anche la maglia rosa e, nel 2015 la tappa n. 14, cronometro individuale partente da Treviso, di km. 59,400, una delle più lunghe nella storia della corsa rosa, vinta dal bielorusso Vasili Kiryienka con margini contenuti su Sanchez e Contador che si riprede la maglia rosa, ceduta per un giorno a Aru e che porterà al traguardo finale di Milano.
E’ il prevedibile ultimo sprint del Giro d’Italia under 23 dell'anno 2018 che nel pomeriggio prospetta la cronometro conclusiva per definire e passare agli archivi la classifica definitiva.
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