Suo padre Dmitri, Dima per tutti, ha vinto il Giro Baby esattamente 30 anni fa. Alexander Konychev, in maglia Petroli Firenze Hopplà Maserati, sta onorando al meglio il rinato Giro Under 23 nel quale gli stranieri la stanno facendo da padrone. «Personalmente sono partito con il piede giusto, al prologo ho ottenuto un buon 5° posto e nelle tappe successive ho aiutato i miei compagni per le volate (Marchetti) e la generale (Monaco)» ci racconta l'azzurro di origini russe.
«Papà lo sento tutti i giorni, viviamo sul Lago di Garda, in zona Bardolino, e quando siamo a casa usciamo in bici assieme. Non capitata spesso perchè sia lui che io siamo via tanto per le corse (Dima lavora come direttore sportivo alla Katusha Alpecin, ndr). Mi racconta spesso episodi legati alla sua carriera, come quando ha vinto la tappa sul Monte Grappa, scollinando con 2’ di vantaggio. Come corridore sono simile a lui, ad eccezione della crono che io amo e lui proprio non sopportava».
E ancora: «Mi piacciono tutti gli sport, ho giocato 10 anni a calcio come centrocampista, ero bravino, ma per guarire da una pubalgia mi hanno consigliato di iniziare a pedalare così un giorno sono uscito con papà in mtb. Alla fine ero così stanco che non riuscivo più a tornare a casa, così dalla volta dopo ho usato una sua bici da strada e ho iniziato a faticare meno e a divertirmi di più. Per il mio futuro spero di crescere e sogno, come tutti, di passare professionista. Ovviamente il passaggio devo meritarmelo, al di là del cognome».
Alex si è diplomato in una scuola tecnica per il turismo, dedicandosi particolarmente alle lingue straniere e al marketing. «Oltre all'italiano e al russo, parlo tedesco, spagnolo e inglese, e, se andasse male con il ciclismo, mi piacerebbe fare la guida turistica sul Lago di Garda. Magari in bici». Prima però c'è un Giro da chiudere al meglio e una carriera in sella da inseguire.
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