PROFESSIONISTI | 15/12/2017 | 07:44
Domenico Pozzovivo non può ancora sfoggiare i colori del Team Bahrain
Merida, ma si è già integrato perfettamente nella formazione araba in cui
militerà nel 2018 e 2019. Tra le imitazioni di Giovanni Visconti e lo sguardo
attento dei compagni più giovani, lo scalatore lucano ha trovato un'ottima
atmosfera per puntare a un 2018 da protagonista.
«Molti ragazzi li conoscevo già, con parecchi ho corso da dilettante o ho condiviso un percorso simile. Come gli altri che arrivano dal sud Italia ho dovuto trasferirmi da giovane per costruirmi una carriera nella massima categoria. Sono passato da una squadra francese ad una araba, ma con tutti gli italiani che ci sono mi sembra di essere tornato a casa. Nei mesi scorsi altri team mi si erano proposti con pari offerte economiche, ma con la testa ho deciso di optare per la Bahrain Merida per il progetto che mi è stato proposto: affiancare Vincenzo in alcune gare e in altre poter dire la mia» ci racconta al primo training camp della formazione guidata da Brent Copeland.
L'idea di cambiare team è nata dopo il Giro d'Italia di quest'anno in una tranquilla pedalata con lo Squalo dello Stretto in una giornata di sole. «Abitiamo entrambi in Svizzera, qualche giorno dopo il Campionato Italiano abbiamo fatto una sgambata di tre ore, costeggiando il lago di Lugano, e Vincenzo mi ha proposto di entrare a far parte del suo team. Siamo sempre stati rivali, è un orgoglio che mi abbia scelto. Sono davvero felice di poterlo affiancare sulle salite francesi del Tour come di giocarmi le mie carte da capitano al Giro con un ottimo team a supportarmi».
Al via della sua 14a stagione, a 35 anni, Domenico ha un sogno da realizzare: salire sul podio della corsa rosa.
«L'apice della mia carriera è stata la vittoria di tappa a Lago Laceno al Giro d'Italia 2012, ormai risale a qualche anno fa, è ora di dargli una rinfrescata. Sono convinto di poter disputare ancora 3-4 anni ad alto livello. In questo arco di tempo completerò gli studi per ottenere la (seconda) laurea in scienze motorie, che potrà senz'altro tornarmi utile nel futuro. Per ora però sono concentrato al massimo a fare il corridore. Le motivazioni non mi mancano, anzi ho più voglia di quando ero un ragazzino».
da Hvar, Giulia De Maio
Copyright © TBW