PROFESSIONISTI | 07/12/2017 | 09:00
Siede a capo tavola ed è l'unico atleta a tenere un discorso alla prima cena ufficiale del team per augurare alla Bardiani CSF un super 2018. Andrea Guardini è uno dei nuovi arrivati nella squadra della famiglia Reverberi, ma si comporta già da capitano. In effetti con i suoi 28 anni è l"anziano" di questo gruppo di giovanissimi (età media 23,5 anni) e quello che finora ha vinto di più. «Con Bruno Reverberi ci siamo piaciuti a pelle, il primo giorno che ci siamo incontrati ho avvertito la sua fiducia e in quattro e quattr'otto abbiamo firmato il contratto. Mi ha convinto perché mi ha voluto per due anni e mi ha stimolato con un'ottima tabella premi, nonostante arrivassi da una stagione non proprio esaltante. Con un ambiente più familiare rispetto a quello che mi hanno offerto in passato team World Tour come Astana o UAE potrò più facilmente esprimere il meglio che c'è in me. Ne è convinto Bruno e ne sono convinto anche io» ci racconta Andrea.
«Prima impressione nell'incontrare il nuovo team? "Cavoli sono il più vecchio". Bruno mi chiama "giovane" e lo sono, ma ormai ho alle spalle 7 anni nella massima categoria e posso trasmettere la mia esperienza ai più piccoli, negli occhi dei quali vedo la stessa voglia di mettermi in mostra che avevo all'inizio io. Voglio dar loro una mano per evitare che commettano qualche errore, come posso aver fatto io in passato, e trarre il massimo per me stesso. Inizierò a febbraio al Dubai Tour e dovrò partire forte, tra febbraio e marzo avrò tante occasioni adatte alle mie caratteristiche. Per farmi trovare in condizione andrò ad allenarmi a Gran Canaria, a casa le temperature sono già troppo basse per allenarsi. Investirò su me stesso per mettere nelle gambe un bel blocco di lavoro, prima del ritiro in Toscana organizzato dal team. Non voglio nascondermi: arrivo dall'annata più deludente della mia carriera, da quando corro in bici non mi era mai successo di non vincere, voglio riscattarmi il prima possibile e iniziare con il piede giusto l'avventura con la Bardiani CSF».
Giulia De Maio
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