«Sono stato in Spagna a lungo per cercare di trovare una soluzione ai miei guai fisici, di recente sono tornato a casa, a Osimo, e questo mentalmente è stato importantissimo. L'anno scorso ho seguito i corsi per diventare ds, proprio in questi giorni mi è arrivato l'attestato. Ho imparato molte cose interessanti, che mi potranno servire già domani come in futuro, perchè con gli occhi del ciclista certe cose non le vedi. Per esempio, dopo lo sprint, capita di prendersela con i giudici, ma a studiare tutti i regolamenti capisci che spesso sono super permissivi. Mi piacerebbe seguire i giovani in ammiraglia, ma non adesso. Tra qualche anno, quando sarò troppo vecchio per correre in prima persona. In questi ultimi due anni sono cresciuto molto, sono stati davvero duri. Tante volte ho pensato di poter tornare ad attaccare il numero sulla schiena, ma dopo qualche allenamento tornavano i dolori ed ero di nuovo punto e a capo».
Ora però è diverso. «Non lo voglio dire troppo forte, ma questa volta sono davvero fiducioso. Sono risalito in bici a maggio e da allora ho riscontrato netti miglioramenti. In questo lunghissimo periodo lontano dalle corse sono stato bravo a non mettere su peso e a mantenermi fisicamente andando in palestra. Dopo così tanto è difficile capire le sensazioni in sella, ma sono sulla strada giusta per tornare competitivo. Ad agosto sono stato visitato da Luis Pelluz, osteopata tra gli altri di Menchov, che ha capito che avevo tutto il bacino ruotato e per questo dopo una sola uscita in bici era normale fossi ko. È stato il primo medico che non mi ha promesso mari e monti, ma che concretamente mi ha fatto fare passi da gigante verso la guarigione. Con l'elettroagopuntura e un lavoro mirato è riuscito a sciogliermi contratture profonde e a rimettermi in assetto. In sole due settimane ho già avvertito notevoli miglioramenti».
Francesco ha ritrovato il sorriso, ma non si vuole sbilanciare. Dopo tre interventi ai tendini e tante delusioni è difficile essere ottimisti. «Sto portando avanti la preparazione affiancata alla riabilitazione, mi sento decisamente meglio, spero davvero la ruota della fortuna sia tornata a girare. Ci sto riprovando seriamente. Finalmente ho trovato il problema che non mi permetteva di esperimermi al meglio, gli infortuni mi avevano letteralmente "stortato". Pelluz è convinto che per novembre sarò di nuovo allineato alla perfezione. Intanto io non smetto di lavorare. A dire la verità non mi sono mai lasciato andare, sono sempre rimasto attivo, per questo il corpo sta rispondendo bene. Ora sarà fondamentale trascorrere un inverno come si deve».
Rientrare in gruppo a 29 anni non è facile. «Con la Caja Rural sono rimasto in contatto, ma per il momento non c'è ancora nulla di concreto quindi sono aperto a qualsiasi opportunità. Non so se ne avrò una, darmi fiducia dopo due anni lontano dalle gare so che non è facile. Purtroppo non è colpa mia, nè di nessuno. Quello che è certo è che la voglia di riscatto non mi manca e se avrò un'occasione la sfrutterò al meglio. Ho già buttato via tanto tempo, ma ho ancora davanti a me anni in cui poter dire la mia. Ovviamente se tornerò in gruppo sarà perchè ho la garanzia di essere al 100% fisicamente, nel rispetto della squadra che mi darà fiducia e di me stesso. Ne ho già passate troppe. Avere un'opportunità per me sarebbe oro, anche al minimo contrattuale. Vorrei riprovarci. Per davvero. È una sfida con me stesso, la più dura di sempre, ma so di poterla vincere».
Giulia De Maio
Spero tu possa riattaccare il numero sulla schiena perchè sei un bravo e serio ragazzo!