Contento o deluso? Nemmeno il tempo di chiederselo che Luca Rastelli fa capire in conferenza
stampa i suoi sentimenti. Si ritrova vice
campione del mondo degli juniores, il risultato più importante della sua
ancor verde carriera: “Non potevo chiedere di più al mio primo mondiale, ho
sofferto fino all’ultimo metro, alla fine la medaglia è arrivata anche se l’argento
è considerato come un titolo della sconfitta- dice Rastelli, 18 anni-. Il
danese? E’ andato fortissimo si vedeva ad occhio che stava bene, riprenderlo
era quasi impossibile”. Una Nazionale juniores
che finalmente ha corso da protagonista, tutti hanno fatto il loro dovere, cos’è
mancato per vincere. “Abbiamo fatto il possibile fin dall’inizio, con Masotti- poi vittima di una caduta- siamo
entrati nella fuga giusta. Poi sono arrivati anche Colnaghi e Zana e siamo andati all’arrivo”. Ma dove ha perso l’oro
l’Italia? “L’ha perso per un solo motivo, Johansen è stato il più forte di
tutti e non solo degli italiani”. Contento o deluso? “Felice per aver
contribuito alla causa della Nazionale, felice per il mio risultato e anche per
quello di Michele (Gazzoli) che ha
esultato sul traguardo perché convinto che fossi stato io il vincitore del
mondiale”. L'anno prossimo sarà nella Continental Bi&Esse Gavardo Carrera Tecmor di Scalmana e Boifava.
da Bergen, Danilo Viganò
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