PROFESSIONISTI | 06/06/2017 | 09:11 È un capolavoro che dimostra tutto il suo valore di "pesce pilota": lo ha firmato ieri Jacopo Guarnieri, bravissimo nel guidare Arnaud Demare verso la vittoria. Ai 600 metri il momento chiave della corsa: «In uno sprint tutto dritto come quello di ieri - racconta il piacentino a L'Equipe - se resti troppo indietro paghi dazio. E noi ci siamo trovati in quella situazione quando Kwiatkowski - credo fosse lui - si è inserito nel nostro treno, tra Delage e me. A quel punto mi sono trovato da solo con Demare a ruota e per fortuna c'era un piccolo passaggio sulla destra. Forse un po' troppo piccolo… ma ci sono passato, facendomi largo correttamente con Boasson Hagen. A quel punto ho gridato "Nono" (è il soprannome di Demare, ndr) per essere sicuro che fosse alla mia ruota: lo spazio forse era piccolo per me, ma non per Arnaud che infatti è passato. Ho rimontato i Katusha, ho visto che la loro velocità non era altissima e, anche se avevo un po' di crampi a causa del caldo, ho continuato ad accelerare. Un attimo di esitazione per capire se Demare sarebbe passato a destra o a sinistra: quando ho capito che aveva scelto la sinistra, mi sono accostato alle transenne e mi sono goduto il suo sprint trionfale».
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