di Angelo Costa
Continua la caccia a difetti e punti deboli di Tadej Pogacar: all’arrivo di Napoli, sentendosi chiedere per la centoduesima volta se vincerà tutte le tappe, lo sloveno ha detto «uffa».
La Ef precisa che i fuochi d’artificio di domenica sera nell’albergo del team erano per la fidanzata di un corridore e non per l’arrivo del primo giorno di riposo.
Problemi di traffico annunciati per i prossimi giorni nelle sedi di tappa al Giro: colpa dei camion di libri dedicati a Merckx da consegnare a chi sostiene che Pogacar stia esagerando.
Dura protesta di Pozzovivo e Thomas per le buche incontrate nei chilometri finali della tappa di Napoli: «Le avevamo segnalate già prima dell’eruzione del Vesuvio a Pompei».
I cugini Ben e Connor Swift, compagni alla Ineos, nati entrambi nel verde dello Yorkshire, annunciano azioni giudiziarie: ce l’hanno con chi li ha definiti Cugini di campagna.
Per alzare gli ascolti, la Rai sta pensando di coinvolgere i corridori nelle dirette del dopotappa: visto il ritmo dei commenti di Petacchi, a lui affiancherà Consonni.
Precisazione della Visma, team che lo scorso anno ha vinto tutti e tre i grandi giri: Uijtdebroeks è il cognome di un corridore, non il rumore degli incidenti che hanno distrutto gli altri capitani.
«Quando c’è un traguardo, Pogacar vuole vincere» (Davide Cassani, commentatore Rai, non spiega però come si comporti Pogacar quando il traguardo non c’è).