di Angelo Costa
Protesta ufficiale dell’associazione indovini italiani per il modo in cui Petacchi presenta le tappe. Nel comunicato si legge: «Dire che può succedere di tutto è concorrenza sleale».
Nairo Quintana perplesso per l’atteggiamento dei suoi direttori sportivi: dopo la prima settimana per dargli i tempi non usano più il cronometro, ma una sveglia.
«Pogacar con le cuffie ascolta musica, ma da qui non sento quale» (Umberto Martini, inviato Rai, spiega che si può entrare nelle grazie di un campione, ma non nelle orecchie).
Notati i massaggiatori di alcuni team che prima del via della crono hanno consumato la stessa pasta destinata ai corridori: da massaggiatori a assaggiatori è un attimo.
Scoperto il motivo per cui sono molto più numerose le indicazioni per raggiungere il Giro-E: rispetto ai colleghi del Giro vero, gli addetti alla segnalazione hanno più energia.
Dopo esser caduto nel tratto di trasferimento di una tappa e alla prima curva della crono, il danese Andresen fa sapere di poter far meglio: «Proverò a cadere scendendo dal bus’.
Riceviamo e pubblichiamo il tweet di un membro di un team sul ritardo con cui i suoi corridori arrivano al traguardo: «Con la squadra che abbiamo, servirebbe l’ora legale».
«Milesi tendeva a fare dei ghirigori» (Stefano Rizzato, motocronaca Rai, spiega che le cronometro sono una buona occasione per darsi all’arte).