Gatti & Misfatti

Un Giro da morderci la lingua

di Cristiano Gatti

Cavoli, non è proprio per fare il solito disfattismo autolesionista all’italiana, tanto meno per un ingiustificato complesso di inferiorità, non è per nessun motivo sotteso e interessato che ma­nifesto questi pensieri, ma proprio mi è impossibile tacere: la Vuelta ha già presentato ufficialmente la sua grande partenza del 2023. Det­ta­glio secondario: sarà a Barcellona, ma importa meno. Potrebbe essere Granada o San Sebastian, non cambierebbe nulla, perché resta il fatto prioritario e decisamente sorprendente di questo muoversi in anticipo, alla luce del sole, senza nascondere un legittimo orgoglio di testata.

Inutile nasconderci, noi italiani ci ritroviamo senza volerlo al solito incrocio, dove convergono molti dei nostri pensieri di ultimissima generazione, dove i paragoni sono inevitabili: ma non sarà, viene inesorabilmente da ri-chiederci, che davvero la Vuelta sta facendo sempre più ombra al nostro amabilissimo e amatissimo Giro? An­co­ra di più le riflessioni si fanno acute e pungenti ricordando la recentissima presentazione del Giro di quest’anno, avvenuta con ritardo da treno locale e pure a rate, in un cervellotico gioco di attese e di dosaggi da mal di testa, tanto che alla fine le ultime tappe ce le hanno rivelate quando anche lo scemo del villaggio sapeva già tutto e stava già prenotando la pensioncina per andarsele a gustare sul posto.

Naturale, non c’è bisogno che qualche cervellone ce lo spieghi, non può essere cer­to l’annuncio con un anno e tre quarti d’anticipo dell’edizione 2023 a fare della Vuelta un appuntamento più prestigioso e arrapante del Giro. Ma è ugualmente giusto dire che tutto fa brodo. Che ogni singola mossa, ogni singola scelta, ogni singola novità può concorrere a co­struire una reputazione, una qualifica, un titolo. Presentare le novità di un nuovo tracciato, calcare la mano sui propri gioielli di famiglia (da noi, Mortirolo e Zoncolan anziché essere venduti come l’Alpe d’Huez e il Mont Ventoux vengono infilati nella sbobba generale come due Ghisalli quasiasi, quando ce li infilano, secondo la luna del mo­men­to), aggiungerci nomi di campioni al via, alzare i premi, tutto fa brodo e tutto concorre a scalare le classifiche-qualità del palinsesto mondiale. Piaccia o no, così funziona nella forsennata epoca dello show, del business, diciamo pure dell’immagine, se pure questa non fosse già un’espressione effettivamente logora e superata, tanto corre veloce il tempo con i suoi cambiamenti appresso.

Certo non è annunciando do­mani la partenza del Giro 2027 che possiamo tenere ancora dietro la Vuelta. Non è una gara a chi lo fa prima. Per fortuna, è ancora una gara a chi lo fa meglio. Però attenzione: se noi continuiamo a dormire, non possiamo pretendere di restare davanti a chi trotta. L’Ita­lia può ancora vivere con le sue rendite di storia, ma è evidente a tutti che anche queste riserve - ritenute forse immutabili ed eterne - siano in fase di esaurimento. La vena aurea del mito italiano è chiaramente sempre più arida e spilorcia, bisogna farsene una ragione e ricominciare a darci dentro con il lavoro, gli investimenti, la fantasia. Se per noi, al momento, l’unico problemone davvero prioritario, l’unico, è il rinnovo del contratto per i di­ritti televisivi, davvero stiamo gio­cando con il fuoco. Lo sappiamo, i diritti televisivi sono fondamentali, per i soldi che portano e per il prodotto che si può vendere al mon­do intero, ma se ci impicchiamo soltanto a questo contratto rischiamo di perdere tempo e terreno, con la prospettiva per niente fantasiosa che magari un giorno ci ritroveremo con una sontuosa partnership televisiva, ma senza uno show decente da trasmettere. A naso, è questa la piega che stiamo prendendo, per dirla tutta. Se non ci diamo una mos­sa, altro che derby-prestigio con la Vuelta: finiamo davvero dritti a giocare in serie B.
Restando su questa me­ta­fora: è proprio sulla definizione di Giro da serie B che ultimamente si registrano le più accese spaccature. Amico, ormai il Giro è una gara a tappe di serie B, ma per piacere, mai e poi mai dire che il nostro Giro è di serie B. Tra gli ortodossi permalosi che proprio non possono ac­cettare l’epiteto e gli esterofili massimalisti che invece ci mettono un attimo a dare certe pa­tenti, resta l’unica verità incontestabile che da qualche tempo il Giro ri­corda molto il Parma, tanto per fare un nome a caso: anni addietro ai vertici, con tanto di coppe europee e lotta scudetto, oggi ad an­naspare tra Cittadella e Co­senza.
Poi dice che ormai la nostra serie B è piuttosto una A/2, per il livello mol­to alto delle squadre e delle cit­tà in gioco. Certo, va benissimo. Ba­sta capirsi. Può essere divertente, spettacolare, combattuta anche più della serie A. Ma sempre serie B rimane. Proprio come un Giro conteso tra Kelderman e quel che resta di Dumoulin, con i matusalemme Valverde e Nibali ancora tra i più quotati. Ma nessuno si azzardi a chiamarlo Giro di serie B. Lesa maestà. Però dobbiamo morderci la lingua. O essere ipocriti.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Bel colpo di Matteo Fiorin in Slovenia. L'azzurro della MBHBank Colpack Ballan CSB ha vinto la gara a Eliminazione su pista valida per il Gran Premio Internazionale Novo Mesto. Fiorin, che torna al successo e in piena attività dopo l'infortunio...


Grande prestazione di Nils Vandeputte nella Coppa del Mondo di Ciclocross per elite che oggi è andata in scena ad Hulst in Olanda. Il belga di Brecht, classe 2000 della Alpecin Deceuninck Development, ha dominato la gara fin dalla partenza...


Marie Schreiber batte la colonia olandese in Coppa del Mondo. Grande successo per la lussemburghese del Team SD Worx Protime ad Hulst, in Olanda, nella prova di Coppa riservata alle donne elite. La 21enne di Bettborn un villaggio nel comune...


Mattia Agostinacchio è ormai una certezza in campo internazionale. La conferma della sua crescita arriva proprio dal secondo posto odierno nella seconda prova della Coppa del Mondo di Ciclocross per la categoria juniores, che si è svolta nella località olandes...


La presentazione per il 2025 della Fenix Deceuninck ha portato tanti Paesi Bassi nel Fenix Scenario di via Quintino Sella a Milano. Parte del management, dello staff e dell'organico della squadra, naturalmente. E di conseguenza i media olandesi. Che hanno...


L'ex sciatrice Rafaelle Carrier, canadese del Quebec, ha vinto la seconda prova della Coppa del Mondo di Ciclocross per donne juniores svoltasi sugli sterrati di Hulst, in Olanda. La talentuosa atleta della Arkea B&B Hotels, campionessa nazionale in carica, ha...


Alé Cycling firma la divisa 2025 della VF Group Bardiani-CSF Faizanè. La squadra della famiglia Reverberi e l'azienda di abbigliamento tecnico guidata da Alessia Piccolo proseguiranno la collaborazione ventennale anche nella stagione 2025. La nuova divisa mantiene uno...


La stagione di Van Aert sta per iniziare e lunedì, antivigilia di Natale, il fiammingo a Mol tornerà a correre nel ciclocross. E’ una gara attesa, perché a Mol incontrerà Mathieu van der Poel, il suo storico rivale. Il 2024...


Nelle 20 corse in linea World Tour che si sono disputate nel 2024 i ciclisti italiani hanno centrato in totale 3 piazzamenti sul podio: i secondi posti di Luca Mozzato al Giro delle Fiandre e di Jonathan Milan alla BEMER...


La lunga volata che ci porterà alle elezioni federali in programma il 19 gennaio a Fiumicino è cominciata. Mentre Regioni e Province stanno ultimando le tornate elettoriali di base, i quattro candidati alla presidenza della Federciclismo hanno depositato il loro...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024