«Arrivo dal Belgio, ma non amo il freddo. Al contrario amo il sole e il caldo, temperature come quelle che stiamo incontrando in questi giorni sono l'ideale per trovare la forma e ottenere risultati importanti» risponde divertito all'ennesima domanda di una cronista locale sul meteo.
E ancora sulla tanta gente a bordo strada incontrata aggiunge: «La passione che ho scoperto qui per il ciclismo è paragonabile solo a quella del mio paese, qui conoscono tutti i corridori, anche quelli non di primo piano, come succede a casa mia dove il ciclismo è religione».
Infine una riflessione sul fine carriera: «È strano pensare che tra poco smetterò, ma la decisione è presa. Non ci penso spesso, solo nelle grandi occasioni. Ci ho pensato al termine del mio ultimo mondiale, al primo traning camp di quest'anno e oggi, certo, perchè questa è la mia prima vittoria del mio ultimo anno. Voglio finire al top, un anno fa non ci sono riuscito per colpa della caduta ad Abu Dhabi e il conseguente infortunio ma il resto della stagione è andato molto bene. Ho deciso di smettere dopo la Roubaix perchè ho più probabilità di arrivare al 110% al periodo delle classiche del nord, che per me hanno una motivazione extra rispetto ad altri grandi appuntamenti. La Roubaix è la corsa dove sono nato come corridore e dove voglio terminare la mia avventura agonistica, è un simbolo che per me non ha eguali».
da San Juan, Giulia De Maio
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