VIVIANI. Un applauso speciale da Fiorenzuola

PISTA | 17/08/2016 | 11:13
Si sono concluse ieri sera le gare di ciclismo su pista alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, un’edizione che resterà nella memoria dei tifosi italiani per l’impresa di Elia Viviani nell’omnium, che ha riportato alla Nazionale un oro nel ciclismo su pista dopo vent’anni. Il fuoriclasse veronese aveva corso l’ultima gara prima delle Olimpiadi al Velodromo di Fiorenzuola, dal 18 al 23 luglio, vincendo la 6 Giorni delle Rose in coppia con Michele Scartezzini (che a Rio ha gareggiato nell’inseguimento a squadre) e la gara omnium di classe 1 Uci. Una sorta di prova generale prima del grande appuntamento che, con il ct Marco Villa, ha preparato con dovizia anno dopo anno.



Viviani, che ha vinto la 6 Giorni delle Rose di Fiorenzuola (l’unica gara internazionale di ciclismo su pista di classe 1 Uci che si corre in Italia) anche nel 2011 e nel 2015, non è l’unico atleta, tra quelli che hanno messo al collo medaglie a Rio, ad aver corso in gare ufficiali al Velodromo di Fiorenzuola.
Di questa speciale “squadra”, composta in partenza da più di sessanta atleti visti in questi anni sull’anello del “Pavesi”, sono stati 15 quelli saliti sul podio nella rassegna a cinque cerchi, per un totale di 17 medaglie.
Oltre a Viviani infatti, hanno conquistato l’oro anche Ed Clancy (primo nell’omnium di Fiorenzuola nel 2013), Owain Doull e Steven Burke (Gran Bretagna) nell’inseguimento a squadre, specialità nella quale l’argento è andato all’Australia, che schierava anche Callum Scotson e Sam Welsford. Nell’omnium vinto da Viviani poi, Mark Cavendish (secondo) ha conquistato gli europei della corsa a punti nel 2005 a Fiorenzuola, mentre il danese Lasse Norman Hansen (terzo) a Fiorenzuola ha fatto sua la corsa a punti di classe 1 Uci nel 2013. Bronzi a Rio anche per i velocisti francesi Gregory Bauge e Michael D’Almeida nella velocità a squadre e per il danese Casper Von Folsach e Casper Pedersen nell’inseguimento a squadre che comprendeva anche Hansen
In campo femminile invece, oro per la britannica Elinor Barker nell’inseguimento a squadre e due medaglie d’argento per la statunitense Sarah Hammer, nell’inseguimento a squadre e nell’omnium, specialità dove terza si è piazzata la belga Jolien D’Hoore.



Elia Viviani ha fatto vivere a tutti gli sportivi italiani una serata davvero magica – dice Gaetano Rizzuto, presidente del Velodromo di Fiorenzuola -. Per noi, che lo abbiamo avuto come grande protagonista dell’ultima 6 Giorni delle Rose, solo tre settimane fa, è stata una gioia immensa oltre che un ulteriore motivo d’orgoglio: lo aspettiamo l’anno prossimo per celebrarlo nella 20^ edizione della 6 Giorni. In questi anni lo abbiamo osservato crescere, ben guidato dal ct Marco Villa, un altro grande amico di Fiorenzuola, fino a questa grande soddisfazione per entrambi. Complimenti a loro e a tutti gli atleti che, dopo aver corso nel nostro Velodromo, quest’anno erano in gara a Rio e hanno messo al collo una medaglia in quello che è l’appuntamento più importante di tutti”.

Grande gioia anche per il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi: “L’oro conquistato da Elia Viviani dà lustro anche a Fiorenzuola e a tutta la provincia di Piacenza – spiega -, visti i suoi frequenti trascorsi nel nostro Velodromo. Ovviamente la sua vittoria ci ha fatto enormemente piacere, confidiamo in un futuro prossimo di poterci complimentare con lui, di persona, a Fiorenzuola, anche perché ci piacerebbe vedere dal vivo la sua splendida medaglia. Mi piace pensare che il Velodromo di Fiorenzuola gli abbia portato fortuna per Rio. Un grazie grandissimo va all’Asd Florentia e a tutti i volontari che ne fanno parte, perché è grazie a loro che, organizzando la 6 Giorni delle Rose, il nome di Fiorenzuola fa il giro del mondo”.

Per Giovanni Compiani, che dopo due mandati da sindaco di Fiorenzuola ricopre ora il ruolo di coordinatore della 6 Giorni delle Rose, “l’oro olimpico di Viviani, così come le medaglie ottenute in questa edizione dei Giochi da diversi atleti che hanno partecipato negli anni alle nostre gare, conferma come a Fiorenzuola il livello sia sempre molto alto. Claudio Santi, nel 2013, ha avuto la lucida intuizione di ripensare la 6 Giorni in virtù della riforma Uci del ciclismo su pista, inserendo le gare di classe 1 tra quelle della tradizionale gara a coppie. Questo fa sì che, ogni anno, i più forti pistard del mondo vengano da noi per cercare i punti necessari per partecipare a Mondiali e Olimpiadi, offrendo uno spettacolo di altissimo livello tecnico”.

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