Il presidente Di Rocco commenta entusiasta la prova di Viviani ed allarga lo sguardo a tutto un torneo di pista che ha dato grandi soddisfazioni all’Italia: “Ci godiamo il terzo posto nel medagliere su pista dietro ad un colosso come la Gran Bretagna. Elia ha rincorso, voluto e conquistato il suo obiettivo, sostenuto da tecnici, staff e da tutte le varie componenti della Federazione, compresi i tanti atleti che anche grazie al suo esempio si dedicano alla pista ed ottengono grandi risultati e soddisfazioni. I due quartetti sono cresciuti e hanno migliorato le loro rispettive prestazioni, mostrando anche ulteriori margini di crescita. Siamo rientrati nel gruppo delle Nazioni di riferimento, ma questo non ci deve illudere di essere arrivati: c'è ancora molto da lavorare e da investire per mantenere il trend dei risultati che sia a livello mondiale che continentale stiamo raggiungendo con continuità. Un grazie particolare mi sento di rivolgerlo ad Elia, un professionista serio che anche oggi, vittima di una brutta caduta, ha dimostrato che gli obiettivi prefissati si possono raggiungere. Sono particolarmente contento del suo successo anche perché in qualche modo sana un credito che aveva con la sorte, per le prestazioni degli anni passati e recenti, tutte di grande spessore tecnico”.
Il torneo su pista continua anche domani, ma non ci sono azzurri in gara. Prima di stilare un bilancio complessivo della partecipazione del ciclismo a Rio è giusto attendere le prove dei nostri bikers il 20 e 21 agosto. A Londra il fuoristrada portò un bronzo che rappresentò anche l'unica medaglia del ciclismo italiano. Quest'anno le cose sono già andate in modo differente...
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